Prezzi folli per lo shopping in Martinica

Prezzi folli per lo shopping in Martinica
Prezzi folli per lo shopping in Martinica
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In Martinica il problema del potere d’acquisto non fa che peggiorare, e si somma agli alti prezzi degli alloggi e dei servizi.

La Martinica è in fiamme. Il dipartimento è stato posto sotto coprifuoco dopo diverse notti di violenza urbana, durante le quali sono stati istituiti blocchi. Sono stati osservati incendi e le attività commerciali sono state saccheggiate.

La causa è il costo della vita: il movimento non è sindacale, ma associativo, altro segno della portata della rabbia. Il Rally for the Protection of Afro-Caribbean Peoples and Resources (RPPRAC), all’origine del movimento, aveva chiesto a luglio che i prezzi fossero allineati a quelli della terraferma.

Dopo aver messo in piazza 700 persone all’inizio di settembre, il presidente dell’associazione è stato arrestato dalla polizia, che ha poi provocato il blocco del Grand Port Maritime de la Martinique (GPMM).

Quest’estate, lo Stato aveva negoziato uno “scudo qualità-prezzo” per moderare i prezzi di 134 prodotti, in un paniere con un prezzo massimo di 387 euro all’anno. Il 6 settembre, ha accolto la promessa dei distributori di abbassare i prezzi di 2.500 beni di prima necessità, in media del 20%.

In Martinica, il presidente del Consiglio esecutivo, Serge Letchimy, chiede il blocco dei prezzi e l’abolizione dell’IVA sui prodotti essenziali, nonché la regolamentazione dei margini.

In Martinique la Première, il prefetto Jean-Christophe Bouvier ha anche menzionato una riforma dei costi di trasporto o delle tasse per gravare di più sui prodotti ad alto valore aggiunto e ridurre il costo dei beni di prima necessità. Sperando che il calo dell’inflazione previsto in Francia aiuti anche il potere d’acquisto delle Indie Occidentali.

differenza del 40%

Secondo l’INSEE, nel 2022, il divario di prezzo con la Francia metropolitana supera il 14%, una volta prese in considerazione e quindi neutralizzate alcune differenze nei modelli di consumo. I prezzi della salute sono più alti del 13%, anche le telecomunicazioni sono molto care rispetto alla Francia metropolitana (+37%). Ma è nel settore alimentare che la scarpa stringe di più: si può osservare una differenza di quasi il 40% tra la Francia metropolitana e la Martinica.

BFM Business ha fatto il test: sul sito web di un grande marchio di vendita al dettaglio, abbiamo provato a farci consegnare alcuni dei prodotti più acquistati, in due negozi diversi. Prima a Lamentin, una cittadina situata vicino a Fort-de-; poi a Limoges (Haute-Vienne).

Come spieghi le enormi differenze di prezzo tra la Martinica e la Francia continentale?

Il risultato è chiaro. Un barattolo da 1 kg di Nutella costa 7,89 euro a Lamentin, contro i 6,08 euro di Limoges; il Caprice des Dieux da 200 g costa 4,96 euro contro i 2,93. I prodotti freschi sono molto mirati: il burro Président doux costa 2,39 euro in Martinica contro gli 1,74 della Francia continentale.

Tra gli altri prodotti testati, il caffè Carte Noire, pur non essendo prodotto nella Francia metropolitana, ma le cui due confezioni da 250 g costavano il doppio a Lamentin (15,46 contro 7,57), o la lettiera Catsan, fatturata… cinque volte di più.

Aumento delle disuguaglianze

Tra le bevande, prodotti di punta (sono i riferimenti più consumati dai francesi), troviamo un’acqua minerale del marchio Contrex fatturata a 9,55 euro in Martinica contro i 2,88 euro nella Francia metropolitana, una confezione di bottiglie di Coca-Cola indicata più cara del 30% nelle Antille, o una Ricard a 25,89 euro al litro contro i 18,89 a Limoges.

Il problema è comune a tutti i dipartimenti e territori d’oltremare e non fa che peggiorare: per la Martinica, il divario è passato dal 10% nel 2010 al 14% nel 2022.

Ai prezzi dei prodotti alimentari si aggiungono divari a volte elevati nei settori del tempo libero, della cultura o dell’edilizia abitativa: tutti settori in cui gli abitanti di Martigues, per citarne solo alcuni, pagano il 7% in più rispetto a quelli della Francia metropolitana, secondo l’INSEE.

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