Argelès-sur-Mer: una campionessa olimpica vince la sua riqualificazione nella ristorazione

Argelès-sur-Mer: una campionessa olimpica vince la sua riqualificazione nella ristorazione
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Déborah Anthonioz, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Vancouver nel 2010, due volte campionessa del mondo e 16 podi in Coppa del Mondo, ha lasciato il segno nella storia dello snowboard francese. Lasciando lo sport di alto livello, dopo dodici anni trascorsi in Nazionale, è riuscita nella sua riconversione professionale. Una quotidianità scelta nella ristorazione, che oggi coinvolge il Bistrot del mar di Argelès, una nuova sfida che sta affrontando insieme al compagno Yohann David, chef di riferimento, che ha costruito la sua esperienza in grandi locali stellati.

Bella bionda con gli occhi azzurri, Déborah Anthonioz ha un look sportivo, un sorriso amichevole e parole determinate. A 45 anni, l’ex campionessa olimpica ha superato numerose sfide, prima di assaporare le sue vittorie e intraprendere una nuova vita, iniziata ad Argelès-sur-Mer, al Bistrot del Mar, bar-ristorante all’interno dell’omonimo campeggio.

Ma prima di arrivarci Déborah, timidamente, svela un passato insolito. Originaria dell’Alta Savoia, con un padre nella promettente squadra di sci francese, è stata introdotta agli sport da tavola in tenera età. Ha scoperto lo snowboard all’età di 13 anni e ne ha padroneggiato le tecniche con facilità. Un anno dopo, durante un campo estivo in Val d’Isère, viene notata dai selezionatori e, sebbene sia ancora junior, gareggia in gare con gli adulti. Finalmente, a 16 anni, partecipò ufficialmente alla sua prima Coppa del Mondo e si classificò tra le prime dieci al mondo.

Una rivelazione, in vista delle Olimpiadi di Nagano dello snowboard alpino. Ma a 17 anni e mezzo, due settimane prima del grande incontro, si infortunò alla caviglia e le sue speranze furono deluse. Disgustata, mette via la tavola e non vuole più esercitarsi. Poi maestra di sci, si è motivata di nuovo e quattro anni dopo è entrata nel circuito internazionale, questa volta nello snowboard cross. Nel 2002 a Tignes ottiene la sua prima vittoria in Coppa del Mondo e punta alle Olimpiadi di Torino. Ma il destino persiste, Déborah si ferisce nuovamente al braccio e deve dare forfait.

Con il suo morale d’acciaio, non rinuncia al suo obiettivo olimpico. Nel 2008, durante l’allenamento in Austria, ha avuto una caduta molto grave, in seguito alle sue fratture multiple, i medici le hanno detto che non sarebbe più stata in grado di camminare. Anche in questo caso, dopo otto mesi di riabilitazione, la sua resilienza ha preso il sopravvento. Contro ogni aspettativa, mentre le autorità nazionali avevano dubbi, si è impegnata personalmente nella selezione olimpica con il sostegno del suo ex allenatore. E succede! Tornò nuovamente nella squadra francese, per partecipare alle Olimpiadi di Vancouver (2010). Non ha dimenticato nulla: “Non ero il favorito, ho 7 annie delle qualificazioni su 16, ma ero in finale olimpica e già questo non è male! È stato strano, soprattutto perché la gara è stata rinviata a causa del meteo, e quando sono partito per la resa finale ho dato tutto. Ho concluso al secondo posto, orgoglioso di me stesso, avendo ritrovato fiducia. Non ha cambiato la mia vita, ma ne avevo bisogno, è stata una ricompensa dopo tutte le mie fatiche. E visto che vuoi saperlo, ho vinto 18.000 euro, niente su cui spendere troppi soldi.

Una riconversione riuscita

Oggi Déborah, ancora allenatrice presso la scuola nazionale di sci alpinismo di Chamonix, corre per un’altra vita. Da cinque anni lavora con il compagno Yohann David, chef: “È una riconversione nella ristorazione evidente, siamo complici, è davvero bello”. Dopo aver scoperto il concetto di “buon ristorante” negli hotel di lusso all’aria aperta di Marseillan, Vias, poi sull’isola di Oléron, è ad Argelès-sur-Mer che la coppia assume la gestione del Bistrot del Mar: “il sito è splendido e stimolante, vale la deviazione. Proponiamo una formula bistrot per il pranzo alle 21,90 e un bellissimo menù con prodotti di stagione e sapori freschi, oltre a serate a tema”. E lo chef ne sa molto attraverso una carriera di riferimento, svolta in grandi case stellate, passando per Ginevra, Saint-Tropez e i palazzi: “l’obiettivo è l’autenticità, la creatività nella scoperta e l’esperienza del privilegio”.

Poi, ovviamente, a partire dal 26 luglio, nello stabilimento sarà installato uno schermo gigante per seguire le Olimpiadi di Parigi. Non c’è dubbio che l’emozione di Déborah nel sostenere gli atleti francesi sarà forte e condivisa. Ma solo lei ricorderà veramente cosa si prova a salire su un podio olimpico.

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