Nella pubblica amministrazione, Guillaume Kasbarian vuole “semplificare a tutti i livelli” – Libération

Nella pubblica amministrazione, Guillaume Kasbarian vuole “semplificare a tutti i livelli” – Libération
Nella pubblica amministrazione, Guillaume Kasbarian vuole “semplificare a tutti i livelli” – Libération
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Una carriera che ha solo un lontano legame con il servizio pubblico, un pedigree molto liberale, una legge anti-occupazione abusiva… Il successore molto macronista di Stanislas Guérini parte senza il minimo vantaggio rispetto ai sindacati dei dipendenti pubblici.

“Semplificare a tutti i livelli e riportare i servizi pubblici sul campo”. Per ora, dovremo accontentarci di queste poche parole twittate da Guillaume Kasbarian, questo sabato 21 settembre in serata, per cercare di capire cosa pensa il nuovo ministro incaricato “La Pubblica Amministrazione, Semplificazione e Trasformazione dell’Azione Pubblica” che cosa intende fare in questo ministero che presiede i destini di 5,7 milioni di agenti pubblici. È possibile che non lo sappia davvero questo macronista trentasettenne, che fino ad ora ha mantenuto solo un rapporto molto distante con il servizio pubblico: laureato in una scuola di commercio (Essec), lavorato in una società di consulenza strategica e il suo ultimo incarico è stato quello di ministro dell’edilizia abitativa nel governo Attal, ottenuto dopo essersi distinto con una legge cosiddetta “anti-occupazione abusiva” denunciata dalle associazioni di assistenza abitativa.

Opposizione sindacale

In quale stato il suo predecessore, Stanislas Guérini, gli ha lasciato la nuova legge sulla funzione pubblica che avrebbe dovuto presentare quest’autunno, ma il cui disegno è stato bruscamente interrotto dallo scioglimento? Mistero. Per quanto ne sapevamo, questo progetto consisteva in particolare nell’introdurre più “meritato” nella retribuzione dei dipendenti pubblici, e si è parlato di una revisione delle categorie amministrative (A, B e C) che regolano la funzione pubblica. Pur negando di praticare il “civil servant-bashing”, Guérini aveva unito i sindacati della funzione pubblica contro di lui, tanto più quando aveva menzionato sui media, ma non di fronte ai più interessati, la sua volontà di sollevare la “tabù” licenziamenti.

Le prime parole di Guillaume Kasbarian non annunciano un radicale cambiamento di rotta, né il suo pedigree molto liberale. In breve, parte senza il minimo vantaggio rispetto ai sindacati dei dipendenti pubblici, uno dei principali, FO (primo nella pubblica amministrazione statale, secondo in assoluto), ha scritto in un comunicato stampa in seguito alla nomina di Michel Barnier a Matignon: “Il funzionamento dei servizi pubblici e le condizioni di lavoro degli agenti sono stati compromessi dalle molteplici riforme e riorganizzazioni imposte nel corso di decenni. Chiediamo la fine di questa politica di riforma permanente, l’abbinamento di esigenze e risorse e il reclutamento ovunque necessario.” Una dichiarazione che riassume la posizione di tutti i sindacati.

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