È anche accusato ai sensi di una sezione del codice penale russo che punisce i tentativi di giustizia personale. Tutte queste accuse comportano pene detentive molto severe.
Tatiana Bakalchouk e Vladislav Bakalchouk, che stanno divorziando, sono in disaccordo sul futuro dell’azienda, di cui lei possiede il 99% e suo marito l’1%.
Il conflitto ha preso una piega drammatica mercoledì, quando è scoppiata una sparatoria presso la sede centrale dell’azienda, a poche centinaia di metri dal Cremlino. Il risultato: due morti e sette feriti, tra cui agenti di polizia.
Tatiana Bakalchouk ha accusato il marito di aver fatto irruzione nell’edificio con degli individui armati che hanno aperto il fuoco, cosa che gli avvocati dell’uomo hanno nuovamente negato giovedì.
Il sostegno di Kadyrov
Secondo loro, Vladislav Bakalchouk è stato preso di mira “da un attacco” davanti a “una dozzina di testimoni” e alle telecamere di sorveglianza che mostrano che “i membri dell’altra parte del conflitto” hanno aperto il fuoco per primi.
Wildberries, fondata nel 2004, è presente in diversi paesi ex sovietici e vanta oltre 10 milioni di ordini giornalieri. Tatiana Bakaltchouk, 48 anni, ha una fortuna stimata da Forbes in 7,9 miliardi di $ (7,08 miliardi di euro).
I Bakalchouk, che hanno sette figli, sono in guerra aperta da quando a giugno la Wildberries ha annunciato un piano di fusione con il gruppo pubblicitario Russ, che pesa molto meno sull’economia nazionale.
Il Cremlino, che vede in questo la possibilità di creare un colosso russo in grado di competere un giorno con Alibaba o Amazon, sostiene questa unione, spinta da Tatiana Bakalchouk, mentre il marito si oppone fermamente.
Vladislav Bakalchuk se ne è lamentato apertamente a luglio con Ramzan Kadyrov, il leader della Cecenia, dove è nata sua moglie.
Il leader ceceno, noto per i suoi metodi brutali e i suoi molteplici interessi economici, ha sposato la causa del marito, definendo la fusione una “frode su larga scala”.
