Due incontri programmati mercoledì a Matignon con rappresentanti macronisti e LR sono stati annullati.
La composizione della squadra di governo è in stallo, nonostante Michel Barnier avesse promesso di rivelarla nel corso della settimana.
Segui le ultime notizie in diretta.
Segui la copertura completa
Il primo ministro Barnier affronta il grattacapo di formare un governo
La formazione del governo si è scontrata mercoledì con le crescenti tensioni tra Michel Barnier e i macronisti che cercano un “chiarimento” sul loro posto nella futura squadra e sulla linea politica del Primo Ministro, che risponde di aver scoperto “una situazione di bilancio molto grave”.
Due riunioni a Matignon rinviate una dopo l’altra, la questione dell’aumento delle tasse nel mirino dei partiti e una vaghezza che persiste a due settimane dalla sua nomina: nonostante abbia promesso di nominare una squadra nei prossimi giorni, Michel Barnier sembra costretto a temporeggiare nelle sue consultazioni.
Lui è “fuori questione” Di“entrare” in un governo che aumenta le tasse o addirittura “sostenere”ha affermato mercoledì Gérald Darmanin. Più in generale, i macronisti sono infastiditi dal non conoscere gli orientamenti di Michel Barnier, in particolare su argomenti potenzialmente divisivi come l’immigrazione.
Mentre il Primo Ministro rimanda i suoi interlocutori alla sua dichiarazione di politica generale di inizio ottobre, “Non entreremo in un governo senza sapere cosa succederà (…) perché se non siamo d’accordo, cosa facciamo?” ha chiesto il signor Darmanin, esponente della campagna elettorale del Quai d’Orsay.
-
Leggi anche
Aumentare o non aumentare le tasse, questa è la (spinosa) questione per Michel Barnier
La laboriosa composizione del governo è l’altro punto di tensione tra i macronisti. Temono di essere relegati a posizioni di ministri delegati o segretari di Stato sotto la supervisione dei ministri LR, la destra non nasconde i suoi appetiti (Interni, Giustizia, Bercy, Istruzione, Agricoltura…).
“Nessuno vuole fare del male a Michel Barnier, ma nessuno vuole essere preso per un idiota. E questo è un po’ il caso, comunque”riassume un ex ministro. “I 47 LR si comportano come se fossero in ultramaggioranza, non possiamo accettarlo”aggiunge un dirigente macronista.
Quanto al Presidente della Repubblica, “Fin dal momento della sua nomina, si è posto l’obiettivo di procedere verso l’unità nazionale e di rispettare gli equilibri”insiste uno dei suoi amici più cari, ricordando che “È il Primo Ministro ad avere la meglio”.