“Siamo molto toccati dalla tua compassione”, testimonia la madre

“Siamo molto toccati dalla tua compassione”, testimonia la madre
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Sulla pagina Facebook del gruppo Praons pour Émile, che riunisce 26.000 membri, ha voluto ringraziare le persone che hanno partecipato al montepremi aperto per dimostrare “sostegno alla famiglia di Émile” e aiutarlo a offrirgli “un bellissimo funerale e messe”.

“Ne abbiamo ricevuto una prima parte. Cerchiamo di leggere tutti i vostri messaggi, siano essi commenti, messaggi privati, lettere, ecc. E siamo sempre molto toccati dalla vostra compassione”, ha detto nello stesso messaggio.

La madre di Émile pubblica regolarmente messaggi su questa pagina Facebook dalla scomparsa di suo figlio.

Si ricorda che un nuovo frammento dell’osso di Emile è stato scoperto mercoledì 3 aprile vicino al luogo in cui erano stati ritrovati il ​​suo cranio e poi i suoi vestiti alla fine di marzo, ha confermato lunedì 8 aprile la procura di Aix-en-Provence, confermando le informazioni di Le Parisien.

Questa scoperta, però, non ha permesso di avanzare sulla causa della morte del bambino, anche se il frammento osseo è stato identificato dall’IRCGN come appartenente al piccolo di due anni e mezzo.

Anche due fonti confermato a BFMTV che era stato ritrovato un dente del ragazzino. Un elemento ancora in fase di analisi all’interno dell’Istituto di ricerca criminale della Gendarmeria nazionale (IRCGN), a Pontoise. In questa zona sono state raccolte anche ossa di animali (cervi?).

Caduta accidentale o intervento di terzi?

“Tra caduta, omicidio colposo e omicidio, non possiamo ancora privilegiare un’ipotesi rispetto a un’altra”, ha insistito Jean-Luc Blachon il 2 aprile durante il suo primo intervento alla stampa in un caso dal quale non era emerso nulla di concreto fino a queste recenti scoperte.

Il sentiero dove sono state rinvenute le prime ossa si trova vicino a un ruscello che scende dalla montagna, con una “pendenza molto ripida” in questo punto, intorno al 30%, ha precisato il pubblico ministero durante una conferenza stampa martedì 2 aprile. In altre parole, nessuno può dire che il teschio di Émile e i suoi vestiti si trovassero in questo luogo dall’8 luglio. Potrebbero essere stati “riportati indietro da una persona, da un animale o dalle condizioni meteorologiche”, come ha spiegato il 1° aprile la portavoce della gendarmeria, Marie-Laure Pezant.

La zona era infatti stata perquisita, con cani da localizzazione ed elicotteri dotati di telecamere termiche, nel corso di perquisizioni organizzate subito dopo la scomparsa del bambino.

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