La responsabilità dei manager di fronte al rischio climatico (parte 1)

La responsabilità dei manager di fronte al rischio climatico (parte 1)
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Responsabilità dei dirigenti e degli esponenti aziendali

Pubblicato il 30 aprile 2024 alle 14:59

Avvocati e procuratori legali in streaming

Tempo di lettura 15 minuti

In un momento in cui le questioni climatiche stanno assumendo un posto di rilievo, la responsabilità dei manager è stata al centro dell’attenzione dall’adozione della legge Pacte nel 2019. Questo articolo di Stream esplora le ramificazioni di questo sviluppo giuridico ed esamina le responsabilità che ora ricadono su di noi. leader nella lotta al cambiamento climatico. La prima parte analizza i principi di tale responsabilità e individua le colpe suscettibili di farla scattare. La seconda parte andrà in onda sul nostro sito il 28 maggio e la terza il 4 giugno.

Arnaud Magerand, avvocato associato presso Stream, Hélène Chanteloup, professoressa di diritto e consulente presso Stream

Nel 2019, e nel quadro più globale della responsabilità sociale d’impresa (CSR), la legge Pacte ha modificato l’articolo 1833 del Codice Civile, imponendo ai dirigenti aziendali di comprendere l’interesse sociale dell’impresa in considerazione delle questioni sociali e ambientali. È stato così compiuto un primo passo politico-giuridico verso una nuova forma di “responsabilità climatica” del manager sociale poiché quest’ultimo deve ora esercitare cautela e anticipare, in modo ragionevole, le conseguenze delle sue decisioni, della sua gestione o delle sue azioni sul clima e la sua evoluzione. Dal 2019, l’emergenza climatica ha continuato a peggiorare al punto che è ora al centro di molte lotte sociali e costituisce una delle principali considerazioni politiche delle nostre autorità nazionali, europee e internazionali. Rafforzare gli obblighi “climatici” di coloro che sono coinvolti nella vita economica è ormai un imperativo ineludibile. Da ogni parte emergono testi che ordinano alle aziende di controllare e limitare l’impatto delle loro attività sul cambiamento climatico. Non si tratta più della semplice valorizzazione di un interesse sociale. Le prescrizioni sono più precise, più restrittive e consistono in un vero e proprio dovere di vigilanza, nella produzione di dati contabili, nell’attuazione di piani climatici e nell’obbligo di dotarsi di risorse umane che consentano l’adozione di misure di prevenzione efficaci. I vincoli del diritto societario stanno aumentando drasticamente e la loro progressione sembra inevitabile tanto quanto il riscaldamento che stanno combattendo.

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