Lunedì a Tokio lo yen giapponese è sceso nella fascia 154 contro il dollaro americano per la prima volta in quasi 34 anni, a causa del venir meno delle aspettative che la Federal Reserve americana taglierà presto i tassi di interesse in mezzo ai segnali di inflazione persistente.
Il dollaro veniva scambiato a 154,27-37 yen alle 8:40, un livello visto l’ultima volta nel giugno 1990.
Gli investitori hanno venduto lo yen per il dollaro in un contesto di ampio differenziale di tasso tra Giappone e Stati Uniti, poiché le loro banche centrali hanno perseguito rispettivamente politiche monetarie divergenti, estremamente accomodanti e restrittive.
Lo schermo di un monitor a Tokyo mostra lo yen giapponese scambiato nella fascia 154 rispetto al dollaro il 15 aprile 2024. (Kyodo)
Sebbene sia persistita la cautela su un possibile intervento di acquisto di yen da parte delle autorità giapponesi, gli avvertimenti verbali del Ministro delle Finanze Shunichi Suzuki lunedì a Tokyo hanno fatto ben poco per fermare la tendenza al ribasso dello yen.
Lo yen si è già indebolito rispetto ai livelli in cui il Giappone era già intervenuto nell’ottobre 2022 per arrestare il suo rapido declino, quando si era avvicinato al livello di 152.
La Banca del Giappone ha recentemente aumentato i tassi di interesse per la prima volta in 17 anni, ma ha segnalato che manterrà un orientamento accomodante per il momento.
Nel frattempo, la Federal Reserve americana ha mantenuto il tasso di interesse di riferimento al livello più alto degli ultimi 23 anni. Un indicatore economico più forte del previsto per marzo, pubblicato in mattinata, ha ulteriormente deluso le aspettative che la banca centrale inizierà a tagliare i tassi già a giugno.
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