Stati Uniti | L’inflazione rimbalza in un anno, rallenta in un mese

Stati Uniti | L’inflazione rimbalza in un anno, rallenta in un mese
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(Washington) Anche a febbraio l’inflazione è apparsa muoversi in direzioni opposte negli Stati Uniti, registrando una leggera ripresa rispetto all’anno precedente, trainata principalmente dai settori alimentare ed energetico, ma rallentando da gennaio, secondo l’indice PCE, una misura favorita dalla Federal Reserve. (Alimentato).


Inserito alle 9:11

Secondo i dati diffusi venerdì dal Dipartimento del Commercio, l’aumento dei prezzi al consumo è salito al 2,5% su base annua a febbraio, rispetto al 2,4% di gennaio, in linea con le aspettative del mercato, ma ha rallentato allo 0,3% su un mese. , rispetto allo 0,4% del mese precedente.

L’indice è in linea con le aspettative degli analisti, che hanno previsto con precisione le cifre, secondo il consenso pubblicato da MarketWatch.

La cosiddetta inflazione core, che esclude i prezzi dei prodotti alimentari ed energetici, è invece in calo, sia su un mese che su un anno.

Su un mese, l’indice PCE sottostante è sceso allo 0,3%, rispetto allo 0,5% di gennaio, mentre su un anno è sceso al 2,8%, rispetto al 2,9% del mese precedente.

L’indice PCE è la misura dell’inflazione preferita dalla banca centrale americana, la Fed, che vuole portarla al 2%, obiettivo che intende raggiungere nel 2026.

In questo caso, segue la tendenza osservata sull’altro indice di inflazione CPI, su cui sono indicizzate le pensioni degli americani, che aveva anch’esso registrato un piccolo rimbalzo nell’arco di un anno ma aveva accelerato nell’arco di un mese.

I due indici non misurano esattamente le stesse cose. Soprattutto l’indice CPI, nella valutazione dell’andamento dei prezzi, attribuisce all’importo degli affitti un posto decisamente più importante rispetto all’indice PCE.

Il Dipartimento del Commercio ha anche affermato che i redditi delle famiglie hanno rallentato a febbraio, in crescita dello 0,3% rispetto a gennaio, mentre la loro spesa è aumentata più bruscamente, allo 0,8% nel corso del mese dallo 0,3% di gennaio, questa volta superando significativamente le aspettative del mercato.

La curva dell’inflazione è osservata attentamente dalla Fed, che da più di due anni lotta contro il suo rialzo. Il suo strumento principale per affrontare questa situazione è stato quello di aumentare i tassi tra marzo 2022 e luglio 2023, spingendoli fino al range del 5,25-5,50%, il livello più alto degli ultimi 20 anni.

L’istituzione ora prevede di iniziare ad abbassarli quest’anno. Ma i suoi funzionari hanno ampiamente procrastinato nelle ultime settimane, dicendo che preferiscono aspettare diversi mesi per essere certi che l’inflazione non sia destinata a riprendersi.

Gli analisti prevedono però un primo taglio dei tassi nella riunione prevista per metà giugno, secondo l’aggregatore FedWatch di CME Group, mentre la prossima riunione della Fed, prevista per il 30 e 1 aprileehm Il mese di maggio dovrebbe portare ancora una volta allo status quo sul fronte dei tassi.

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