Raphaël Glucksmann vuole sviluppare “vie di immigrazione legale” in Europa

Raphaël Glucksmann vuole sviluppare “vie di immigrazione legale” in Europa
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Di Le Figaro con l’AFP

Pubblicato
50 minuti fa

Raphael Glucksmann, durante una riunione elettorale a Tournefeuille, nel Sud-Ovest, il 24 marzo 2024.
VALENTINO CHAPUIS/AFP

Confutando “questo mito dei muri assoluti e dell’immigrazione zero”, il candidato pubblico del PS-Place promuove “quote basate sui bisogni delle economie europee”.

Il candidato del PS-Place publique alle elezioni europee Raphaël Glucksmann ha difeso venerdì la creazione del “rotte di immigrazione legale” in Europa con “delle quote secondo le esigenze delle economie europee”confutando “questo mito dei muri assoluti e dell’immigrazione zero”. “Oggi si fa attraverso accordi bilaterali, bisogna farlo su scala europea, cioè identifichiamo i nostri bisogni in modo profondamente realistico”ha dichiarato evocando il candidato su Franceinfo “quote, non basate sulle nazionalità (Ma) secondo le esigenze delle economie europee, l’immigrazione di manodopera”.

Oggi, “sentiamo chiaramente che c’è un problema di integrazione, quindi c’è una rivolta che dilaga in tutta Europa e un’affermazione dell’estrema destra su questo tema”. “E non ci assumiamo la responsabilità”, si rammaricò. Oro “quando hai la capacità di viaggiare avanti e indietro con il tuo paese di origine, ti stabilisci in modo infinitamente meno permanente in Europa”ha riferito. “Non solo è una nostra necessità, ma permette anche un arrivo sicuro, non sulle canoe che annegano nel Mediterraneo”ha aggiunto, confutando di avere a “discorso idealistico”.

Una “armonizzazione europea” essenziale

Anche il candidato che nei sondaggi guida la corsa a sinistra ha giustificato la sua intenzione “voto contro la maggioranza dei testi” componendo il Patto sull’asilo e l’immigrazione su cui il Parlamento europeo dovrà pronunciarsi in via definitiva il 10 aprile e che, a suo avviso, non crea “Armonizzazione europea” essenziale. «La sfida era uscire dal caos creato da quella che chiamiamo Dublino, vale a dire un sistema di accoglienza che attribuisca tutto il peso ai paesi di ingresso, l’Italia e la Grecia»ha dettagliato.

Ma con questo testo “possiamo, ad esempio, quando siamo Viktor Orban (il primo ministro ungherese di estrema destra, ndr) decidere che il suo contributo alla solidarietà europea sia finanziare il filo spinato attorno all’Ungheria e non accogliere i richiedenti asilo”. “Dublino è una catastrofe umana, è una catastrofe politica, crea caos, fa dormire la gente per strada, si sposta da un paese all’altro”ha insistito, sostenendo le stesse regole per “Svezia, Francia e Grecia, perché in realtà quello che stiamo creando è Kafka”.

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