Perché dovresti conoscere l’Eritrea

Perché dovresti conoscere l’Eritrea
Perché dovresti conoscere l’Eritrea
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Di tutti i paesi con una pessima situazione in materia di diritti umani, l’Eritrea è probabilmente il meno conosciuto a livello internazionale.

Anche le persone che non sono interessate agli affari esteri sono generalmente consapevoli degli orrori in Corea del Nord e della lunga lista di abusi commessi dall’Arabia Saudita.

Quelli dell’Eritrea? Non molto.

Tuttavia, una volta che conosci questo paese del Corno d’Africa, non lo dimentichi più.

Per più di 30 anni dalla sua indipendenza nel 1993, l’Eritrea ha sofferto governo individuale, presidente non eletto Isaias Afewerki. Non esistono tribunali indipendenti, né parlamento, in breve, nulla che possa controllarne il potere.

Afewerki e il suo regime dettano legge e non è ammesso alcun dissenso. I partiti di opposizione non possono funzionare. Non esistono organizzazioni della società civile né media indipendenti.

Una delle violazioni dei diritti umani più gravi nel Paese riguarda senza dubbio la politica del governo in materia servizio nazionale illimitatocompresa la coscrizione militare obbligatoria.

Le autorità arruolano gli eritrei – uomini e donne non sposate, compresi studenti e bambini – e devono rimanere nell’esercito o nel servizio civile fino a quando… chi lo sa? Due anni, cinque anni, quattordici anni e ancora? Questa è la parte “indefinita”: il tuo servizio nazionale non termina finché il governo non decide che finirà. È completamente arbitrario.

E durante tutti quegli innumerevoli anni in cui sei stato arruolato, sperimenterai spesso trattamenti inumani e degradanti, compresa la tortura. E se provi a sfuggire alla coscrizione, le autorità prenderanno ritorsioni contro la tua famiglia.

Non c’è quindi da meravigliarsi che così tanti eritrei cerchino di fuggire dal Paese e si trovino rifugiati all’estero. Spesso cercano di raggiungere l’Unione Europea, dove la maggior parte delle persone non è consapevole di ciò che sta soffrendo e dove alcuni eleggono politici che promettono di punire i rifugiati, nell’errata convinzione che essere crudeli qui impedirà alle persone di fuggire da situazioni sconosciute altrove.

Uno dei pochi modi a disposizione della comunità internazionale per attirare l’attenzione sulle violazioni commesse dall’Eritrea è l’ufficio del Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Eritrea, Dott. Mohamed Abdelsalam Babiker. Recentemente ha presentato un rapporto al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra, descrivendo gli orrori sopra menzionati e molti altri.

La prossima settimana il suo mandato dovrà essere rinnovato. Alcuni paesi, come Russia e Iran, stanno cercando di sconfiggerlo, ma speriamo che altri paesi riescano a superarlo.

Le sofferenze del popolo eritreo attirano poca attenzione in questo mondo. E’ il minimo che possiamo fare.

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