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Ologrammi, il futuro delle videoconferenze aziendali? – rts.ch

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Google e HP si stanno preparando a commercializzare la tecnologia degli ologrammi ultra realistici per riunioni remote. Questa innovazione promette di rivoluzionare le interazioni professionali cancellando la sensazione di distanza.

L’ologramma, oggetto a lungo confinato nella fantascienza, sta entrando nel mondo professionale. Google e HP hanno annunciato la commercializzazione della loro tecnologia Linea stellare l’anno prossimo, promettendo di rivoluzionare la nostra videoconferenza.

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Ma attenzione, non si tratta di ologrammi in senso stretto. Piuttosto, sono illusioni ottiche molto realistiche. Immagina un grande televisore in cui una persona appare in 3D, così realistica da avere l’impressione che sia fisicamente presente.

Una nuova dinamica di interazione

Questa tecnologia va ben oltre la tradizionale videoconferenza. Durante i test presso Google, i partecipanti hanno notato un cambiamento radicale nelle dinamiche delle interazioni. Invece di fissare una griglia di piccole miniature su uno schermo, sembra che i colleghi siano davvero lì.

Secondo Google questa immersione migliora l’attenzione, la memorizzazione e la sensazione di presenza. Un dipendente di una grande azienda americana testimonia in un annuncio su Google: “Dopo un anno di discussioni in video, ha appena notato che il suo collega aveva gli occhi azzurri”.

Un mercato in crescita

Per il momento questa tecnologia è rivolta alle grandi aziende, con un prezzo che si preannuncia elevato. Da Proto, un concorrente, lo schermo grande quanto un giocatore di basket costa 65 000 franchi. Giganti come Amazon, Google o T-Mobile utilizzano già questa tecnologia internamente.

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Nonostante l’apparente aspetto gadget, questa innovazione potrebbe avere applicazioni concrete. Potrebbe ridurre la fatica legata alla videoconferenza e migliorare la qualità delle discussioni. Vengono menzionati anche potenziali usi per consultazioni mediche a distanza, corsi online o riunioni familiari.

Verso la prossimità virtuale

Al di là dell’effetto “wow” iniziale, il successo di questa tecnologia dipenderà dalla sua capacità di rendere le nostre interazioni remote naturali quanto quelle di persona.

In definitiva, questa tecnologia ci ricorda che, nonostante tutti i nostri progressi, nulla può veramente sostituire il contatto umano. Cerchiamo costantemente di ricreare questa vicinanza, anche attraverso i nostri schermi.

Pasquale Wassmer

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