Il calo delle vaccinazioni antinfluenzali continuerà quest’anno? Non impossibile: il 35% delle persone a rischio di una forma grave della malattia era stata vaccinata in Francia, al 30 novembre, secondo il rapporto provvisorio appena pubblicato da Public Health France. Questo è inferiore rispetto alla stagione precedente.
Inizio ancora peggiore rispetto al 2023
In Bretagna, stessa constatazione: il 40% della popolazione a rischio era coperta a fine novembre. Queste stime sono “inferiori a quelle ottenute l’anno precedente nello stesso periodo”, sottolinea la direzione regionale dell’Azienda sanitaria. Per la prossima valutazione bisognerà attendere febbraio o marzo.
Lo testimonia il numero di dosi consegnate alle farmacie: fino a gennaio era un po’ inferiore rispetto allo scorso anno alla stessa data. Da allora, i progressi sono stati più rapidi, secondo le stime di IQVIA-Pharmastat basate sul feedback di oltre la metà delle farmacie francesi. Anche la campagna vaccinale è stata appena prorogata di un mese, fino al 28 febbraio.
Bretagna, la regione più vaccinata
Declino o stabilità, ciò non dovrebbe impedire alla Bretagna di rimanere la regione più vaccinata della Francia. Lo suggeriscono i dati di fine novembre, anche se mancano in tre regioni. La conclusione è chiara dalle valutazioni complete: con più della metà della popolazione a rischio vaccinata contro l’influenza, la Bretagna si è classificata al primo posto, l’anno scorso, come da cinque anni, davanti alla Normandia e ai Paesi della Loira.
“C’è un reale sostegno alla vaccinazione in Bretagna”, conferma Bertrand Gagniere, epidemiologo della sanità pubblica francese. Il fenomeno è noto: è stato osservato durante la vaccinazione contro il virus covid-19. Ciò ha già evidenziato “un arco occidentale: Bretagna, Normandia, Nuova Aquitania”, meglio vaccinato. Il Finistère appare, ancora una volta, come il dipartimento più vaccinato di Francia.
«In Bretagna c’è questo sentimento di appartenenza a una comunità, a una società», sottolinea il geografo sanitario Emmanuel Vigneron, che ha analizzato queste logiche territoriali di vaccinazione contro il covid-19. Dal momento in cui “vacciniamo per noi stessi, ma anche per gli altri”, entra in gioco questa considerazione della comunità. E per il Finistère? Il ricercatore invita a fare un passo indietro su “queste medie dipartimentali, che sono interessanti, ma che possono coprire situazioni molto contrastanti”.
Calo delle vaccinazioni in Bretagna come in Francia
Nonostante questa “cittadinanza medica”, la vaccinazione nella regione segue chiaramente la tendenza nazionale: sempre meno bretoni seguono il movimento. Il picco del 2020-2021, nel pieno di una crisi sanitaria, non cancella questa osservazione.
“Il declino in Francia è uniforme ma, allo stesso tempo, persistono le differenze tra le regioni”, osserva Bertrand Gagniere. La Bretagna fa meno, ma comunque più delle altre regioni».
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