“Questo è un caso importato a Mayotte”, ha detto all’AFP Julien Demaria, capo dell’ufficio per le comunicazioni sulla crisi sanitaria del Ministero della Salute. Il paziente era infatti arrivato in aereo nell’arcipelago poche ore prima della scoperta della malattia proveniente dall’Africa continentale. “Il paziente è stato curato in modo rapido e sicuro presso il Mayotte Hospital Center”, ha affermato l’agenzia sanitaria regionale (ARS) in un comunicato stampa pubblicato domenica.
Identificare i casi di contatto
All’interno della struttura è stato istituito uno specifico circuito assistenziale al ricevimento della positività e sabato sera una prima squadra di investigazione medica ha intervistato il paziente per individuare cause, casi di contatto e altre persone. potenzialmente esposti.
L’ARS ha inoltre attuato azioni volte ad interrompere la potenziale trasmissione del batterio ed il suo insediamento nel territorio. “A partire da domenica mattina, una squadra è stata inviata nell’abitazione del paziente per proseguire le indagini epidemiologiche e disinfettare l’abitazione”, precisa l’ARS.
Sono state inoltre distribuite raccomandazioni sanitarie alle persone del quartiere ed è stata effettuata un’azione di vaccinazione preventiva intorno all’abitato.
Invito alla vigilanza
Dopo il passaggio del ciclone Chido il 14 dicembre e la distruzione delle infrastrutture, le autorità di Mahorese sono in allerta per il rischio di colera, una malattia trasmessa da acqua e cibo contaminati.
Alla popolazione erano state distribuite compresse di cloro per l’acqua ed erano state costituite riserve di vaccini per scongiurare una possibile epidemia.
L’isola aveva già sofferto una crisi legata al colera nella prima metà del 2024. L’epidemia aveva causato almeno cinque morti nell’arcipelago.
Dopo la scoperta del caso di colera sabato, le autorità sanitarie hanno invitato la popolazione a osservare misure igieniche come bere acqua controllata e lavarsi le mani, misure che dovrebbero aiutare a prevenire la trasmissione della malattia. malattia.
Con l’AFP
Salute