“Il catalogo IKEA: modellare la soggettività del lettore-consumatore neoliberista”. Considerato un “archivio” di oggetti progettati, esposti e venduti dall’azienda, il catalogo IKEA incarna la nostra logica neoliberista fin dai primi anni Cinquanta. Modella la soggettività del lettore-consumatore e promuove un approccio individuale all’interior design incoraggiando l’imprenditorialità. Le sue qualità persuasive, l’accesso aperto, le immagini ripetitive e l’ampia distribuzione hanno giocato un ruolo fondamentale nel successo di IKEA molto prima dell’era digitale.
Intervento in inglese
Altoparlante
Rebecca Carrai (Kunsthistorisches Institut, Florence)
“Commercializzazione dei mobili per gli ultimi Ottomani: i cataloghi commerciali dei grandi magazzini “Baker””. Questo intervento si concentra sui grandi magazzini del Medio Oriente e in particolare sulle loro strategie di vendita di mobili ai consumatori ottomani. Esaminando il caso dei grandi magazzini Baker e dei suoi cataloghi pubblicati tra il 1890 e il 1910, esplora le tattiche visive, testuali e discorsive sviluppate sulla carta, nonché i modi di creare un’esperienza di acquisto virtuale che funzionasse oltre lo spazio fisico del negozio. store grazie ad un sistema di ordinazione, pagamento e rimborso a distanza.
Intervento in inglese
Altoparlante
Damla Göre (Istituto Federale di Tecnologia
della Svizzera, Zurigo)
“La nascita dei grandi magazzini e dei loro cataloghi in Brasile: il caso di Notre-Dame de Paris a Rio de Janeiro”. Al di là del noto caso di Notre-Dame de Paris a Rio de Janeiro, in Brasile, l’obiettivo è comprendere come, nella seconda metà del XIX secolo, i principali esercizi commerciali promuovessero i loro prodotti sulla stampa brasiliana e li distribuissero tramite catalogo .
Altoparlante
Everton Vieira Barbosa (Università Cattolica di Lille)
Sul seminario “L’esperienza delle immagini (XIXe – XXIe secolo) “
Questo seminario si concentra sugli incontri con le immagini nella vita di tutti i giorni. Piuttosto che considerare le immagini esclusivamente come rappresentazioni, l’idea è di includerle in una nuvola di usi, atti e pratiche sociali, e di pensare alla loro materialità, alle emozioni che suscitano, alle appropriazioni e alle circolazioni su scala sia locale che globale. Particolare attenzione sarà rivolta ai rapporti di potere che le immagini generano e al ruolo che esse svolgono nella creazione e nel consolidamento delle comunità di appartenenza. L’obiettivo è quello di tracciare un panorama globale e connesso di universi visivi intessuti di esperienze individuali e collettive.
Organizzato dal laboratorio InVisu, CNRS/INHA
Comitato scientifico
Manuel Charpy (laboratoire InVisu, CNRS / INHA), Ece Zerman (laboratoire InVisu, CNRS / INHA)