Clone Robotics presenta il robot umanoide “Alpha”

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Informazioni chiave

  • Clone Alpha, il primo robot umanoide a grandezza naturale, è dotato di organi sintetici e muscoli artificiali che imitano le funzioni dello scheletro umano, dei muscoli, del sistema vascolare e del sistema nervoso.
  • Il robot utilizza la tecnologia Myofiber per fornire movimento attaccando muscoli artificiali a punti precisi sulle ossa, replicando così le strutture animali.
  • L’approccio biomimetico di Clone Robotics dà priorità alla replica dell’anatomia umana e al raggiungimento di movimenti naturali utilizzando muscoli artificiali.

Clone Robotics, un’azienda polacca fondata nel 2021, ha presentato il suo primo robot umanoide a grandezza naturale, Clone Alpha. Questa creazione innovativa presenta organi sintetici e muscoli artificiali, che replicano le funzioni del sistema scheletrico, muscolare, vascolare e nervoso umano.

Una delle caratteristiche principali di Clone Alpha è l’uso di Myofiber, una tecnologia muscolare artificiale introdotta da Clone Robotics nel 2021. Questa tecnologia consente di eseguire movimenti attaccando muscoli artificiali a punti precisi delle ossa, imitando così la struttura presente negli animali . L’ambizione dell’azienda risiede nella robotica biomimetica, che consiste nel riprodurre la forza e la destrezza degli organismi biologici.

Approccio biomimetico

Prima di sviluppare un umanoide completo, Clone Robotics si è concentrata sulla creazione di singoli componenti che replicassero la funzionalità umana. Il loro progetto iniziale era una mano robotica con ossa e muscoli artificiali in grado di eseguire compiti come far roteare il pollice e afferrare una palla. Basandosi su questo successo, hanno sviluppato un torso umanoide con caratteristiche realistiche, inclusi gomiti mobili, una colonna cervicale flessibile e articolazioni della spalla realistiche.

L’approccio di Clone Robotics consiste nel replicare innanzitutto l’anatomia umana, quindi consentire movimenti naturali utilizzando muscoli artificiali. Il risultato sono movimenti sorprendentemente realistici che ricordano il corpo umano con notevole precisione. L’ultima innovazione dell’azienda è un robot umanoide in grado di camminare in modo naturale. Questo progresso deriva dall’evoluzione di muscoli artificiali flessibili e alimentati dall’acqua, progettati per ottenere movimenti più simili a quelli umani.

Tecnologia delle miofibre

Clone Robotics prevede di ampliare i confini della robotica umanoide con la sua tecnologia Myofiber. Questi muscoli artificiali attaccano le unità muscolotendinee alle ossa in posizioni anatomicamente precise, eliminando i cedimenti dei tendini e imitando le caratteristiche desiderabili dei muscoli scheletrici dei mammiferi, come tempi di risposta rapidi, elevate percentuali di contrazione e generazione di forza sostanziale.

La potenza, la velocità e l’efficienza di Myofiber la distinguono dalle altre tecnologie muscolari artificiali. Lo scheletro Alpha Clone è costituito da tutte le 206 ossa umane con fusioni minori, articolazioni, legamenti artificiali e tessuti connettivi. La posizione precisa di legamenti e tendini conferisce all’androide 164 gradi di libertà nel busto, con un’ampia gamma di movimenti nelle spalle, nella colonna vertebrale e nella mano.

Sistemi avanzati

Il Clone Alpha incorpora sistemi sensoriali avanzati per il controllo. È dotato di telecamere di profondità, sensori inerziali per il feedback articolare e sensori di pressione per il feedback della forza muscolare. Questi sono collegati a microcontrollori che inviano dati a una GPU NVIDIA Jetson Thor che esegue il modello Cybernet di Clone. Il sistema vascolare è alimentato da una pompa elettrica compatta che ricorda il cuore umano, che fornisce pressione idraulica ai muscoli utilizzando la tecnologia della valvola Aquajet.

Clone Robotics ha messo in mostra i suoi componenti impressionanti, ma resta ancora da dimostrare un robot Alpha perfettamente funzionante. Il successo della transizione dai prototipi a un umanoide completo sarà un test cruciale del loro approccio biomimetico.

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