I test di Mathieu: Oppo torna nei grandi campionati con il suo Find X8 Pro, c’è il suo posto?

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Oppo segna il suo forte ritorno in Belgio con Find X8 Pro, uno smartphone premium che rivaleggia con i migliori grazie alle sue prestazioni all’avanguardia, al suo innovativo modulo fotografico Hasselblad e all’eccezionale durata della batteria. L’unico lato negativo: il software che può ancora essere migliorato.

Che è diventato complicato distinguersi nel mercato degli smartphone, un settore che vale 400 miliardi di dollari all’anno (Apple genera il 50% di questo fatturato, seguita da Samsung con il 16%). Anche se le cifre variano tra gli analisti, si stima che entro la fine di quest’anno in tutto il mondo saranno stati venduti circa 1,5 miliardi di telefoni, il che rappresenta un piccolo aumento. Un mercato enorme, quindi, ma la cui crescita è un po’ stagnante. Difficile quindi esistere quando non ti chiami né Apple né Samsung, due colossi storici dell’elettronica di consumo. E tuttavia…

Oppo torna ai grandi campionati con il Find X8 Pro

Dietro Apple (USA) e Samsung (Corea del Sud), sappiamo che c’è l’armata cinese, guidata in gran parte da Xiaomi, ben radicata peraltro in Belgio. Gli altri attualmente in Europa si accontentano delle briciole, ma cercano di invertire la tendenza. È il caso di Oppo, che ha vissuto due anni complicati in Europa (con controversie sui brevetti), ma che si sta dimostrando ancora una volta molto ambiziosa.

© Informazioni RTL

Voglio come prova: il Trova X8Pro è appena uscito in Belgio. UN onore perché dal 2022 e dal Find X5 Pro la nostra regione non ha più diritto agli smartphone di fascia alta del marchio Oppo, il cui successo globale è in gran parte legato all’Asia. Il Find X8 Pro è un dispositivo decisamente premium, con una scheda tecnica in linea con le sue ambizioni (per eguagliare il meglio) e il suo prezzo (1.149€). Ovviamente c’è un chip MediaTek Dimensity 9400 inciso in 3 nm, che rivaleggia con lo Snapdragon 8 Elite; oltre a 512 GB di spazio di archiviazione e 16 GB di RAM. Quanto basta per garantire la massima potenza senza rovinare troppo la batteria. E uno splendido schermo da 6,78″, ovviamente. Ma ci sono opzioni che lo rendono davvero “high-end”.

Cosa lo rende diverso?

Oppo si è ispirato all’iPhone per offrire un foto del pulsantesul bordo. Non particolarmente ben posizionato secondo me (il mio indice destro non cade naturalmente su di esso quando tengo il telefono per scattare una foto), questo pulsante touch capacitivo consente comunque di avviare la fotocamera, mettere a fuoco, attivare e persino zoomare trascinando il pulsante indice. Una piccola opzione carina, che dà molto fotofono au Trova X8 Pro.

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©Oppo

E Modulo fotografico abbastanza esclusivo. Il sistema di fotocamere chiamato Hasselblad Master comprende quattro fotocamere da 50 MP di alta qualità, inclusi due teleobiettivi, che offrono una versatilità piuttosto rara. Il fatto di avere due teleobiettivi periscopici (x3 e x6 senza perdita di qualità) è una novità assoluta, e su carta permette di zoomare poco o molto, con il miglior risultato possibile ogni volta. In effetti, tutti questi obiettivi garantiscono scatti di ottima qualità, siamo allo stesso livello – a volte superiore – dei migliori dell’anno, ovvero il Galaxy S24 Ultra e il Google Pixel 9 Pro XL.

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C’è anche lo sguardo. Il mio esemplare di prova, con il retro nero opaco (la cosiddetta texture “smerigliata”), ha il vantaggio di trattenere meno impronte rispetto ai numerosi modelli lucidi presenti sul mercato. E poi c’è l’imponente modulo con 4 sensori fotografici e la H di Hasselblad, rinomato partner (software): con il suo bordo dentellato, strizza l’occhio al design delle fotocamere, pur rimanendo abbastanza discreto (protuberanza limitata) . La parte anteriore è un bellissimo schermo leggermente arrotondato con bordi molto sottili (1,9 mm). È quindi molto curata, molto premium, senza essere molto originale (la versione bianca “marmorizzata” lo è di più). Piccolo dettaglio preso in prestito dal cugino OnePlus: c’è un dispositivo di scorrimento degli avvisi sul bordo sinistro quindi un interruttore che permette di mettere il dispositivo in modalità silenziosa o vibrazione molto velocemente.

Poi arriva il software. Oppo e OnePlus fanno quello che possono intelligenza artificiale, scatola obbligatoria in ogni dispositivo tecnologico che si rispetti (e che costa più di 1.000 euro), ma siamo lontani da quello che offre Google con il suo Gemini integrato nel Pixel 9. C’è l’applicazione AI Studio che permette di divertirsi con i ritratti in modo limitato (devi guadagnare “crediti” connettendoti), e alcune opzioni di fotoritocco abbastanza pratiche (ormai lo troviamo quasi normale), ma questo è tutto.

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Gli altri strumenti AI, piuttosto promettenti sulla carta (assistenza alla scrittura, riassunto del testo visualizzato sullo schermo), sono integrati nell’interfaccia, ma non sono ancora disponibili in francese. Detto questo, puoi sfruttare Gemini, l’intelligenza artificiale di Google, nella suite di applicazioni preinstallate del colosso americano (a patto di avere un abbonamento per sbloccare tutte le funzionalità). Per quanto riguarda ColorOS 15, si sta muovendo nella giusta direzione, con la possibilità di avere due azioni diverse se si fa scorrere il dito dall’alto verso il basso dello schermo (notifica se si tocca la parte sinistra, scorciatoie se si tocca destra ). Utilissimo nel quotidiano (grazie Xiaomi per l’idea!). Mi piace anche l’area intorno alla fotocamera anteriore: un’altra sottigliezza presa in prestito dall’iPhone, mostra in particolare la canzone Spotify attualmente in riproduzione.

Gli appassionati delle batterie grandi e della ricarica rapida saranno soddisfatti a metà: parliamo di una batteria al silicio-carbone da 5910 mAh (invece di 5.000 della maggior parte dei concorrenti) e ricarica rapida a 80W, ma sarà necessario procurarsi il caricabatterie a parte. Detto questo, l’autonomia è eccezionaleben oltre un’intera giornata di utilizzo. Oppo ha ottimizzato bene il suo software e l’ultimo chip MediaTek è davvero molto efficiente.

Conclusioni

Ottimo smartphone per la fotografia, con un’ottima durata della batteria, l’Oppo Find X8 Pro è uno dei migliori dispositivi dell’anno. L’unico lato negativo è il software: alcuni strumenti di intelligenza artificiale integrata non sono ancora disponibili in francese, il che li rende in parte obsoleti; mentre Color15, un overlay personalizzabile molto ben realizzato, viene fornito con una decina di applicazioni preinstallate (es: Temu), un ingombrante browser web casalingo e un inquietante negozio di applicazioni parallelo (molto cinese nell’interfaccia). Oro a 1.149€abbiamo il diritto di esigere un software impeccabile. Il Find X8 Pro è soprattutto una vetrina tecnologica, un portabandiera che mira a ripristinare l’immagine di Oppo nelle nostre regioni. E questa scommessa è ampiamente riuscita. Ha il suo posto nei grandi campionati? Sì, soprattutto grazie alla sua parte fotografica ad alte prestazioni, alle sue finiture e alla sua autonomia. Ma i suoi piccoli difetti rischiano di privarlo del successo commerciale…

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