Trent’anni dopo l’uscita della PlayStation, la sua estetica continua a tormentare i videogiochi

Trent’anni dopo l’uscita della PlayStation, la sua estetica continua a tormentare i videogiochi
Trent’anni dopo l’uscita della PlayStation, la sua estetica continua a tormentare i videogiochi
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Il cerchio a destra, la croce in basso, il quadrato a sinistra, il triangolo in alto… Se queste forme geometriche che ormai troviamo su tanti controller sono naturali anche nel lessico dei videogiochi, è la PlayStation che lo dobbiamo. La console Sony usciva esattamente 30 anni fa in Giappone, il 3 dicembre 1994. Il produttore si preparava allora a mettere piede sul mercato delle console domestiche, gelosamente custodito per anni da Nintendo e SEGA. Il successo è clamoroso: più di cento milioni di macchine vendute, un catalogo di giochi rimasti cult (Final Fantasy VII, Ingranaggio in metallo solido, Silent Hill…) e un successore nel 2000, la PlayStation 2, che sarebbe diventata la console più venduta della storia.

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Ma se la PlayStation ha avuto un tale impatto è anche perché ha rappresentato, per molti giocatori, il primo contatto con la terza dimensione. Un 3D agli albori, limitato dalle tecniche dell’epoca, dal carattere facilmente riconoscibile. Uno stile così popolare da suscitare ormai grande entusiasmo tra i creatori indipendenti, che lo ripropongono nelle loro produzioni.

2024, l’anno dei giochi PlayStation falsi

Nel 2022, la partita tedesca segnalato ha lasciato il segno appropriandosi di questa estetica (spesso chiamata “PS1” o “PSX”) e ha ricevuto un’accoglienza critica e commerciale particolarmente calorosa. Tuttavia, è nel 2024 che il genere vive una vera e propria esplosione cambriana. Il surrealista Uova artiche ci fa cucinare le uova in un complesso militare innevato che evoca Ingranaggio in metallo solido. Paese dei Corvi ci fa indagare su un parco divertimenti abbandonato con un’atmosfera che ricorda Cattivo ospite O Silent Hill. Per quanto riguarda l’agghiacciante storia di fantascienza narrata da Collutoriopresenta personaggi costituiti da pochi blocchi vagamente grezzi degni di nota Tomb Raider.

“Nel suo codice, PlayStation non può gestire numeri molto precisi. Quindi non può sempre posizionare gli elementi esattamente dove devono essere. Rende l’immagine molto traballante e instabile.”analizza Bryan Singh. Lui e Crista Castro, la sua compagna, si sono sviluppati Temi i riflettoriun gioco horror uscito nel 2023, la cui grafica ricorda inequivocabilmente la prima console di Sony. “Abbiamo molta nostalgia di quel periodo. Questa mancanza di dettagli lascia molto spazio all’immaginazione”aggiunge. Altro aspetto che non trae in inganno: i volumi mostrano pixel grezzi. “A differenza del Nintendo 64, l’altra grande console 3D dell’epoca, che tendeva a sfocare i dettagli, questa ruvidità rendeva Silent Hill iconico e funziona perfettamente per il tipo di atmosfera che volevamo Temi i riflettori »osserva-t-elle.

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