Modalità notturna sugli smartphone, davvero così efficace?

Modalità notturna sugli smartphone, davvero così efficace?
Modalità notturna sugli smartphone, davvero così efficace?
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È un segreto di Pulcinella: è ormai diventato un luogo comune utilizzare il nostro smartphone a letto, al buio e soprattutto prima di addormentarci. È proprio questo uno dei motivi della modalità notturna destinata a ridurre (in teoria) l’affaticamento degli occhi, con l’obiettivo di migliorare la qualità del nostro sonno. Ma questo metodo è davvero efficace o è, al contrario, un mito? I ricercatori hanno effettuato le indagini.

In un’epoca in cui gli smartphone sono sempre attaccati alle nostre mani, abbiamo sviluppato la (sfortunata) abitudine di scorrere i nostri schermi solo pochi minuti prima di cadere tra le braccia di Morfeo. Questo è anche il motivo per cui i produttori di smartphone hanno progettato la modalità notturna, intesa a sostituire la luce blu con toni più caldi. L’obiettivo è semplice: proteggere i nostri occhi, ridurre l’affaticamento visivo e soprattutto garantire un sonno migliore. Tuttavia, è possibile che questa modalità notturna non sia poi così efficace…

Lo studio proviene da un collegio di ricercatori dell’Ospedale di Cincinnati (Ohio) e del Dipartimento di Psicologia della Brigham Young University di Provo (Utah). Per ottenere risultati concreti, gli scienziati hanno riunito partecipanti volontari, divisi in 3 gruppi e dotati esclusivamente di iPhone. Il primo gruppo ha utilizzato iPhone con Night Shift abilitato, filtrando così la luce blu. I partecipanti del secondo gruppo, dal canto loro, hanno utilizzato gli smartphone della marca Apple senza alcuna funzionalità. Al terzo gruppo, infine, è stato vietato l’uso dello smartphone prima di andare a letto.

La modalità notturna dell’iPhone (Night Shift) migliora la qualità del sonno?

Sebbene il risultato finale dello studio possa sembrare sorprendente, gli scienziati semplicemente non hanno riscontrato differenze particolari o significative tra i tre gruppi. Tuttavia, sono stati presi in considerazione diversi fattori: la qualità complessiva del sonno, il tempo impiegato per addormentarsi, la durata del sonno e anche il tempo impiegato per svegliarsi.

Anche se altri studi hanno contraddetto questi risultati, sembra che la luce blu da sola non abbia un effetto significativo sulla qualità del sonno. Nonostante questi risultati, è comunque consigliabile, da un punto di vista complessivo, allontanarsi dagli schermi e non utilizzare smartphone o tablet poco prima di andare a dormire.

Innamorati dell’iPhone

Si noti che il Turno di notte, o qualsiasi altra modalità notturna sugli smartphone Android, ti consente comunque di riposare gli occhi e combattere l’affaticamento degli occhi. Disponibile sulla maggior parte dei dispositivi moderni, questa funzionalità rimane molto utile e può essere utilizzata quotidianamente, soprattutto quando si utilizza lo smartphone in un luogo buio.

Fonti: ScienceDirect, Phonandroid

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