Marte non sarebbe sempre stato questo pianeta arido e inospitale. In ogni caso, questo è quanto tende a dimostrare un team di ricercatori in uno studio pubblicato giovedì 7 novembre sulla rivista Natura. Secondo l’analisi dei dati raccolti dal rover cinese Zhurong, dalla sonda spaziale Tianwen 1 e dalla sonda Mars Reconnaissance Orbiter della NASA, un tempo il Pianeta Rosso ospitava un vasto oceano. Anche la sua antica linea costiera sarebbe stata correttamente identificata.
Tracce significative
Per ottenere questi risultati, il rover Zhurong ha esplorato, sin dal suo atterraggio nel 2021, una pianura chiamata Utopia Planitia che si trova nell’emisfero settentrionale di Marte. Lì erano già state individuate tracce di acqua antica. Le nuove osservazioni confermerebbero la presenza di cavità, canali di sedimentazione e vulcani di fango, tutte formazioni rinvenute in aree dove c’erano acqua e ghiaccio, sottolinea Reuters.
Ancor di più, i dati suggeriscono che un tempo lì esisteva una costa. Nel dettaglio, secondo le stime dei ricercatori, l’oceano è stato creato dalle inondazioni 3,68 miliardi di anni fa, forse in un’epoca in cui il nostro vicino si era già raffreddato e prosciugato e aveva perso gran parte della sua atmosfera. Lo specchio d’acqua avrebbe finito per congelarsi, formando la linea costiera suggerita, prima di scomparire 3,42 miliardi di anni fa. Noi “non pretendiamo che i nostri risultati dimostrino definitivamente l’esistenza di un oceano su Marte”, ha tuttavia temperato Bo Wu dell’Università Politecnica di Hong Kong, autore principale dello studio.
Risultati discussi
Queste nuove analisi sembrano quindi fornire ulteriori prove sulla possibilità dell’oceano marziano, e fornire addirittura un probabile scenario evolutivo. Tuttavia, i risultati del team non sono stati unanimi nella comunità scientifica. Benjamin Cardenas, della Pennsylvania State University (USA), ad esempio, si è detto “scettico”, ritenendo che i venti marziani abbiano distrutto ogni traccia di una potenziale linea costiera. Per Bo Wu potrebbero tuttavia trattarsi di rocce scavate più recentemente in seguito alla caduta di un meteorite, indica il sito Phys.org.
Tuttavia, questi risultati continuano ad alimentare il dibattito sulla potenziale esistenza di un oceano marziano, che rimane ancora oggi una grande incertezza. Diverse missioni stanno cercando di riportare indietro le rocce marziane per studiarle da questa angolazione o per identificare dove potrebbe essere passata l’acqua di questo possibile oceano. La chiave di questo mistero è la prospettiva che Marte avrebbe potuto, un tempo, sostenere la vita, e l’acqua era considerata uno dei suoi ingredienti chiave.