Oppo continua il suo ritorno in Europa commercializzando l’Oppo Reno 12 FS 5G. Dietro questo nome si nasconde uno smartphone il cui prezzo e caratteristiche lo collocano tra l’entry e il mid-range. Abbastanza per attrarre persone quantomeno esigenti, ma con un budget limitato? Rispondi in questo test.
Attenzione, il modello lanciato fuori dai nostri confini si chiama Oppo Reno 12 F. In Francia guadagna quindi una S e viene proposto con una configurazione unica 12 GB di RAM + 512 GB di spazio di archiviazione. Per il ritorno nel vecchio continente, a circa un anno dalla partenza, il produttore cinese avrebbe potuto adottare una strategia un po’ più chiara, ma andiamo avanti. Tieni inoltre presente che se qui abbiamo testato la versione 5G, esiste anche una versione 4G.
L’obiettivo principale di Oppo con il Reno 12 F 5G è chiaro: offrire un terminale dalla scheda tecnica sufficientemente solida rimanendo intorno alla soglia psicologica dei 350 euro. Sembra emergere un altro obiettivo: offrire alcune funzionalità poco originali da cui distinguersi la feroce concorrenza incarnata da Xiaomi, Honor e altri Realme.
Design: l’illusione del premium per un risultato piacevole
Provato nella sua veste arancione ambrato piuttosto accattivante, il cui effetto fiamma è più sobrio di quanto sembri, l’Oppo Reno 12 FS 5G si fa subito notare per il suo blocco fotografico. Abbastanza classica a prima vista, questa isola rotonda dotata di tre sensori e flash, offre però un anello (chiamato Halo Light) in grado di illuminarsi a seconda delle diverse situazioni.
Anche se molto gadget – soprattutto se, come noi, il tuo smartphone passa il 90% del tempo sdraiato sulla schiena – questo elemento è carino e permette al telefono di distinguersi un po’ dalla massa. Questo anello, più discreto del sistema Glyphe di Nothing, può illuminarsi (ma non illuminarsi realmente al buio) durante la ricarica, quando si ricevono chiamate o notifiche e durante la riproduzione di musica. Esistono alcune opzioni per personalizzare l’esperienza ma, ancora una volta, non aspettatevi un vero e proprio argomento di acquisto, piuttosto un bel bonus.
Per il resto, sui bordi Oppo ha mantenuto una plastica lucida in stile metallo per dare, con un certo successo nonostante le impronte digitali, l’illusione di fascia alta. Sono presenti i classici pulsanti di accensione e volume e una presa USB-C. Niente jack, mentre il lettore di impronte digitali si trova sotto lo schermo. Insomma, un classico per il 2024. Da notare che il tutto è certificato IP64, e quindi resistente a polvere e acqua.
Schermo: una soluzione luminosa (per correggere i colori)
Non sorprende che non chiederemo allo schermo di uno smartphone entry-level/di fascia media di eguagliare le prestazioni dello schermo di uno di fascia alta. Soprattutto perché questo Oppo Reno 12 FS, il cui pannello OLED non potrebbe essere più classico in questo segmento – 6,67 pollici con una risoluzione FHD+ di 2400 x 1080 per 394 ppi con una frequenza di aggiornamento massima di 120 Hz – non se la cava così male.
Innanzitutto dal punto di vista della luminosità. Perché se su carta il nostro test indica un picco di 905 cd/m², al di sotto del nostro solito Xiaomi Redmi Note 13 Pro ad esempio, nella pratica abbiamo preferito la luminosità offerta da Oppo. Questo è un po’ meno aggressivo al buio, e molto soddisfacente in condizioni normali o alla luce diretta del sole.
Lato colori, invece, il Delta E 2000 misurato è elevato (4,24), colpa in particolare di rossi, rosa e arancioni poco fedeli. Per trovare una fedeltà ottimale, ti consigliamo di optare per la modalità Naturale e non Vivida.
Misurare Luminosità dello schermo Fedeltà dei colori (media delta E 2000)
Oppo Reno 12FS 5G 6,67″ 888 cd/m² 4,24
Niente Telefono (2a) 6,7″ 1018 cd/m² 3,6
Xiaomi Redmi Nota 13 Pro 6,67″ 1447 cd/m² 4,7
Google Pixel 8a 6,1″ 1824 cd/m² 3,78
Prestazioni: l’importante è assicurato
Passiamo all’interno dello smartphone. Questo è alimentato da un SoC MediaTek Dimensity 6300 supportato da 8 GB di RAM (software espandibile fino a raggiungere 16 GB con 256 GB di storage) e una GPU Mali-G57 MC2.
In effetti, anche se è possibile trovare di meglio altrove, non abbiamo molto da eccepire su questa proposta. Nel caso dell’utilizzo classico, grazie in particolare al suo ragionevole overlay, l’Oppo Reno 12 FS è sempre stato fluido. Per i giochi impegnativi, invece, come Genshin Impact, bisognerà fare sacrifici visivi per beneficiare di una fluidità sufficiente (circa 30 fotogrammi al secondo).
Notiamo anche che questo dispositivo è un ottimo allievo in termini di riscaldamento, quest’ultimo essendo molto contenuto.p
Punteggio AnTuTu Benchmark 10 CPU AnTuTu Benchmark 10 Benchmark AnTuTu 10 MEM Benchmark AnTuTu 10UX
Per chi se lo chiede, ci sono WiFi 5, Bluetooth 5.3 (con supporto per codec SBC, AAC, aptX, LDAC) o anche NFC. Questo è quindi il servizio minimo sul WiFi.
Audio: satura
Per quanto riguarda il suono, il volume massimo di questo Oppo è molto confortevole, ma questo va a scapito di una saturazione chiaramente udibile e di bassi abbastanza deboli.
Il produttore offre anche Holo Audio, uno strumento progettato per bilanciare l’esperienza quando l’utente ascolta più fonti sonore contemporaneamente (musica, videogioco, chiamata, ecc.). In effetti, è difficile sentire davvero la differenza con o senza.
Foto: corretta per il suo prezzo
Sul retro, Oppo si è dimostrato ragionevole poiché il sensore principale è “solo” 50 Mpx (f/1.8) quando alcuni terminali equivalenti arrivano fino a 200. È accompagnato da un sensore ultra grandangolare da 8 Mpx (f/2.2 ) e una fotocamera macro da 2 Mpx. Il produttore è un po’ più generoso sul fronte, dato che il sensore per i selfie arriva fino a 32 Mpx (f/2.4).
In pratica, nonostante questo basso numero di megapixel, l’Oppo Reno 12 FS esce a pieni voti in tutti i formati. Un po’ in difficoltà in condizioni di scarsa illuminazione per quanto riguarda i dettagli e le zone scure, in condizioni più favorevoli il risultato vale ampiamente il prezzo dello smartphone. Non sorprende che non vorrai ingrandire troppo i tuoi scatti che perdono rapidamente definizione, mentre con il suo ingrandimento digitale 10x il risultato ovviamente non eguaglia un dispositivo con teleobiettivo o stabilizzazione ottica. Stessa cosa di notte, visto che la modalità dedicata migliora un po’ le cose senza fare miracoli.
Tieni presente che la modalità ritratto può essere un po’ troppo aggressiva, a volte aggiungendo un po’ troppa sfocatura allo sfondo o addirittura al soggetto. Sono incluse altre modalità e strumenti di benvenuto (macro, panoramica, ritocco, lettore di codici QR, Google Lens, scanner di testo, time-lapse, ecc.). La persona media dovrebbe andare bene con il lato fotografico, ma i più esigenti potrebbero voler guardare altrove.
Per quanto riguarda i video, non sorprende che non si possa andare oltre i 1080p a 60 fotogrammi al secondo. Il risultato è però del tutto soddisfacente e Oppo offre anche un simpatico strumento, Dual-View, per filmare contemporaneamente con i sensori posteriore e anteriore.
Software: colorOS buono senza essere perfetto
Al momento di questo test, l’Oppo Reno 12 FS esegue Android 14 con overlay ColorOS. Il produttore ha promesso che verrà aggiornato ad Android 16, con tre anni di patch di sicurezza. Una promessa leggera che riteniamo comunque sufficiente per questa fascia di prezzo. Soprattutto perché ColorOS è un overlay che, se rimane abbastanza classico, risulta essere piuttosto efficace e completo.
Se c’è una dose di bloatware (applicazioni preinstallate) difficile da evitare, per fortuna può essere disinstallata.
Tra le originali funzionalità software offerte segnaliamo in particolare BeaconLink che permette di effettuare chiamate via Bluetooth alle persone vicine in caso di assenza di rete (purché si tratti di un telefono Oppo). La barra laterale intelligente personalizzabile è anche molto utile per accedere rapidamente a funzionalità e file. Stessa cosa per il bar dedicato ai videogiochi che permette di personalizzare un po’ la propria esperienza.
L’IA ovviamente c’è, anche se timidamente (per il momento?). Noteremo in particolare uno strumento gomma magica che è abbastanza efficace nella galleria per cancellare o sostituire elementi nelle tue foto. Tieni presente che alcune funzionalità offerte da Oppo (riassunto o lettura vocale di un testo lungo ad esempio) sono attualmente riservate alla lingua inglese. Inoltre, per gli strumenti funzionali (come IA Studio per creare immagini utilizzando l’intelligenza artificiale) potrebbe essere necessario prima accedere a un account Oppo. Ci vediamo, forse, con il prossimo aggiornamento per una vera rivoluzione via AI.
Tuttavia, nel complesso, ColorOS è piacevole e chiaro da navigare. La sua interfaccia offre alcuni piccoli “trucchi” per rendere la vita più semplice all’utente, dalle impostazioni all’interfaccia utente stessa, senza intromettersi troppo nella pura esperienza Android. Un bravo studente che offre un buon equilibrio, quindi.
Autonomia
Anche in termini di autonomia l’Oppo Reno 12 FS 5G è un discreto studente che si colloca nella media alta. Secondo il nostro protocollo di test, la sua batteria da 5.000 mAh dura più o meno quanto quella del Nothing Phone (2a), ovvero poco più di 24 ore.
Un risultato soddisfacente, sia sulla carta che nella pratica (dove può durare anche un giorno e mezzo), per la stragrande maggioranza degli utilizzi. Stessa cosa per la ricarica rapida (testata con un alimentatore Anker da 45W, visto che nella confezione non è presente l’alimentatore): concedi 78 minuti per una carica completa e il 23% in soli 10 minuti di ricarica. Abbastanza per non rimanere mai a secco, a meno che non si abbia davvero le vertigini o nel mezzo di un deserto.
Autonomia Tempo di ricarica Capacità della batteria
Prezzo dell’Oppo Reno 12FS 5G
L’Oppo Reno 12 FS 5G è offerto a 349 euro in arancione ambra o verde oliva.
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