Di Le Figaro con AFP
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53 minuti fa,
aggiornato alle 9:46
L'opera, che rappresenta il ritratto del matematico inglese Alan Turing, è stata realizzata dal robot bionico Ai-Da che utilizza l'intelligenza artificiale per creare dipinti o sculture. L'umanoide è in grado di vedere, parlare e muoversi.
L’artista di domani sarebbe una macchina? Un ritratto del matematico inglese Alan Turing è stato venduto giovedì per 1,2 milioni di euro, diventando la prima opera d'arte creata da un robot umanoide venduta all'asta, ha annunciato Sotheby's. L'opera, intitolata AI Dio (God of Artificial Intelligence o AI), creato da Ai-Da, il primo artista robot ultra realistico al mondo, ha infranto le previsioni raggiungendo 1,3 milioni di dollari, durante una vendita online presso la casa d'asta. Il dipinto è stato stimato tra i 140.000 ed i 180.000 euro.
« Il prezzo record raggiunto oggi per la prima opera d'arte di un artista robot umanoide messa all'asta segna una pietra miliare nella storia dell'arte moderna e contemporanea e riflette la crescente intersezione tra la tecnologia artistica e il mercato dell'arte globale »ha detto la casa d'aste. « Il valore fondamentale del mio lavoro è la sua capacità di fungere da catalizzatore per il dialogo sulle tecnologie emergenti »ha detto l'artista robot, che si esprime attraverso un'intelligenza artificiale. Secondo Ai-Da, il « il ritratto del pioniere Alan Turing invita gli spettatori a riflettere sulla natura divina dell'intelligenza artificiale e dell'informatica considerando le implicazioni etiche e sociali di questi progressi ».
Telecamere negli occhi
Il robot ultra realistico ricorda una donna con grandi occhi e una parrucca marrone ed è uno dei più avanzati al mondo. Ai-Da prende il nome da Ada Lovelace, considerata una pioniera dell'informatica, ed è stata progettata da Aidan Meller, specialista in arte moderna e contemporanea. Questo artista robot, che usa l'intelligenza artificiale per creare dipinti o sculture, ha delle telecamere negli occhi e nelle mani bioniche. Si muove e si esprime in modo autonomo, senza intervento umano. « I più grandi artisti della storia sono stati alle prese con i loro tempi e hanno celebrato e sfidato i cambiamenti nella società »ha sottolineato il signor Meller.
Alan Turing, matematico e crittologo durante la seconda guerra mondiale, considerato uno dei padri dell’informatica, era preoccupato per gli usi futuri dell’intelligenza artificiale sin dagli anni ’50. « toni scuri e sfaccettature spezzate del viso » del ritratto del matematico sembrano suggerire « le difficoltà da cui Alan Turing ci metteva in guardia quando si tratta di gestire l’intelligenza artificiale »ha osservato il signor Meller. Ce lo chiedono le opere di Ai-Da « dove ci porterà il potere dell’intelligenza artificiale e la corsa globale per sfruttare quel potere »ha aggiunto.