come Coyote ha riprogettato il suo avviso dedicato agli autovelox

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Coyote modernizza la sua gamma di “box” di assistenza alla guida formalizzando oggi il Coyote Max, che completa senza sostituire il Coyote Up lanciato quattro anni fa e il Coyote Mini lanciato anch'esso quattro anni prima.

Fonte: Coyote

Alcuni utenti di Coyote, noi compresi, l'hanno scoperto in anteprima la settimana scorsa attraverso una pubblicità nell'applicazione: Coyote lancia Coyote Max, la sua nuova “scatola”.

L'azienda francese Coyote è nata nel 2005, proponendo inizialmente un dispositivo di allarme per autovelox comunitario. (Da non confondere con a rivelatore radar, che è sempre stato illegale.)

I prodotti gradualmente diedero credito al nome di “assistente assistenza alla guida“, nato nel 2011 quando i produttori di rilevatori radar ottennero dal Ministero dell'Interno, invece di un divieto assoluto, il diritto di denuncia” zone di pericolo » permanenti o temporanei di pochi chilometri, invece di segnalare con precisione gli autovelox fissi e mobili.

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Un'esperienza reinventata

Rispetto alla famosa applicazione Waze, che offre anche funzioni di avviso comunitario, Coyote promette con Coyote Max di rafforzare l'unicità dell'esperienza Coyote, che è sempre stata quella di offrire imperdibili avvisi visivi e acustici.

Il Coyote Max inaugura quindi “un'esperienza reinventata” con nuove interfacce visive e nuovi suoni.

Per cominciare, l’interfaccia ora separa ulteriormente il limite di velocità, il numero e la vicinanza degli “esploratori” (utenti davanti a te) dalla velocità effettiva. Soprattutto, Coyote ripristina la progressività degli avvisi. Il colore rosso, lo schermo lampeggiante e i suoni ora si intensificano quando ci si avvicina ai tre quarti della “zona”, dove si trova il “controllo”.

Infine, Coyote ha rielaborato la forma e il colore degli avvisi, che comprendono anche un nuovo avviso di controllo di corsia riservata (car pooling, taxi, veicoli elettrici, ecc.), oltre a “controlli” permanenti (= radar), temporanei, di sezione e in movimento, curve pericolose, veicoli contromano, oggetti sulla pista, strade scivolose, ecc.

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Avviso autovelox: abbiamo testato Coyote su CarPlay

Una gradita modernizzazione dell'hardware

Il Coyote Max porta anche un gradito aggiornamento hardware. È dotato di un nuovo touch screen IPS da 4 pollici con 800 × 480 pixel, un processore a 8 core fino a 2 GHz, “4 volte più potente di quello del Coyote Up”, 6 GB di RAM, un ricevitore multi-costellazione ( il GPS americano e l’europeo Galileo), un modem 4G e due microfoni per un nuovo assistente vocale. Con una batteria dalla modesta autonomia di 2 ore, è predisposto per essere agganciato ad uno dei 3 nuovi supporti magnetici e “ricarica” per cruscotto, bocchetta dell'aria o parabrezza. Per il resto ha una porta USB-C.





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Infine, Coyote rivendica per la prima volta un approccio responsabile, con uno schermo in vetro, plastica riciclata al 100% per la custodia e un imballaggio realizzato con materiali riciclati e riciclabili.

Prezzo e disponibilità

Il Coyote Max è disponibile in Francia e Belgio, in tutti i negozi Coyote, sul sito ufficiale e presso alcuni rivenditori tra cui Amazon o Norauto, per la bella cifra di 300 euro.

Richiede un abbonamento di 15 euro/mese con impegno per un anno, 180 euro per un anno o 360 euro per due anni (niente sconti!). I supporti vengono venduti dai 30 ai 35 euro, il caricabatterie da 12 V 25 euro.

Un box dedicato e sempre pronto all'uso giustifica un budget del genere? Vi daremo la nostra opinione nel nostro test che sarà pubblicato molto presto!

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