Dal 1° gennaio 2025 le pensioni aumenteranno, ma non in modo uniforme. A seconda dell'importo della vostra pensione, e in particolare se supera o meno la somma di 1.430 euro, non dovreste aspettarvi lo stesso scenario. Ecco cosa devi sapere
Con l’avvicinarsi della fine dell’anno, il destino delle pensioni per il 2025 diventa più chiaro. Dopo l’annuncio del congelamento delle pensioni, il governo ha recentemente fatto marcia indietro confermando un aumento delle pensioni a partire dal 1° gennaio 2025. D’altro canto, questo sarà limitato a circa la metà dell’inflazione prevista. Una seconda rivalutazione, mirata specificamente alle pensioni più modeste, è prevista per luglio. Questo sistema, definito “scudo anti-inflazione”, promette anche un recupero per compensare le perdite della prima metà dell'anno.
In teoria, le pensioni di vecchiaia vengono adeguate all'inizio di ogni anno in base all'inflazione annuale. Secondo i calcoli più recenti, questo aumento dovrebbe essere compreso tra il 2,2% e il 2,3%. Ma a causa delle pressioni di bilancio, il governo ha optato per un aumento limitato allo 0,9%, ovvero circa la metà dell'inflazione stimata per l'anno.
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Un secondo aumento per i pensionati a basso reddito
Questa decisione, annunciata da Laurent Wauquiez e confermata da Bercy, ha suscitato critiche. Secondo Soldi Voxalcuni sindacati, come il CFDT-Retraités, denunciano una “confusione calcolata” negli annunci del governo. Secondo Claude Wagner, membro di questo sindacato, “questa comunicazione mira a confondere i pensionati”. Ad oggi, i metodi precisi di calcolo rimangono poco chiari, anche se le previsioni di inflazione pubblicate dall'INSEE dovrebbero presto consentire di affinare le proiezioni.
Per i pensionati che percepiscono meno di 1.430 euro netti al mese (pensione base e integrativa comprese) è previsto un doppio aumento. Nel luglio 2025 la loro pensione verrà nuovamente aumentata, raddoppiando il basso aggiustamento di gennaio. Questa misura, intesa a tutelare i più modesti, sarà accompagnata da un recupero finanziario che coprirà la differenza tra l’aumento iniziale e quello applicato a luglio.
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Guadagni più di 1.430 euro? Ecco cosa ti aspetta
Prendiamo l'esempio di una pensione netta di 1.200 euro, composta da 850 euro di pensione di base e 350 euro di pensione complementare. Con un aumento dello 0,9% a gennaio, questa pensione salirebbe a 858 euro di base. A luglio un ulteriore aumento porterebbe tale importo a 865 euro, mentre un ulteriore pagamento di 42 euro compenserebbe il deficit del primo semestre.
I pensionati che beneficiano di pensioni superiori a 1.430 euro netti non beneficeranno di questo aumento eccezionale nel mese di luglio. Per loro, l’aumento annuale rimane limitato allo 0,9%, ben al di sotto di quanto consentirebbe la rigorosa applicazione della regola di indicizzazione dell’inflazione. Inoltre, questa rivalutazione parziale avrà un effetto duraturo sul calcolo delle rendite future. Nel gennaio 2026 queste pensioni partiranno da una base inferiore a quella che si sarebbe raggiunta con un incremento integrale a partire dal 2025.
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