Nessun accordo di maggioranza dichiarata, niente più sindaco, nemmeno un nome riconosciuto di assessore e ancora un ordine del giorno formale per il consiglio comunale del prossimo 4 novembre dove si chiede a gran voce come il barone Samedi chi potrà entrare nel Regno dei deficit. Nella manovra, niente magia nera, riconosciamo la zampa del maestro voodoo del denaro gratis, il mitologico Philippe Close.
Perché se questo ordine del giorno, alla data della stesura della presente, resta un pensiero amministrativo perfettamente anonimo, c’è da scommettere che i responsabili si saranno fatti conoscere entro lunedì prossimo. Nel frattempo, non occorre saper leggere i tarocchi per indovinare le dita paffute di Namurois Close nel concedere queste somme di croquignolette, in particolare a una delle sue tante ballerine in difficoltà economiche, di nome BME (. Bruxelles Major Events), l’organizzazione di eventi di punta a Bruxelles che si occupa quotidianamente di fallimenti.
Sappiamo che dopo il covid ma già ben prima, Bruxelles, che doveva diventare, nella mente del sindaco, una sorta di hub internazionale per fiere, convegni e altri spettacoli internazionali, aveva già preso una brutta piega.
Offerta alberghiera di dimensioni ridotte, scomparsa dell’Horeca a buon ritmo, fine delle auto, clima piovigginoso, divertimento casuale… Subito notati, subito decisi, alcuni grandi operatori hanno improvvisamente preferito ritrovarsi a Barcellona piuttosto che all’Heysel. Senza speranza di ritorno.
Lo stato generale dei Quartieri Fieristici e la loro mancata manutenzione perfezionavano un’immagine fatiscente che non giovava nemmeno alle casse dell’operatore semi-pubblico Bruxelles Major Events (BME). Dai mini piani sociali di riorientamento del personale a nuove missioni come la vaccinazione su larga scala, l’addobbo delle vetrine di Natale o la pulizia post-evento, il buon sindaco Philippe è sempre riuscito a contribuire con i soldi prelevati dal bilancio cittadino per innaffiare le casse esangui della BME e mantenere la “sua” struttura che spera sempre di vedere rinascere dalle proprie ceneri.
Check-out, check-out!
Per quanto “anonimo” possa essere, il consiglio comunale del 4 novembre non fa eccezione e ancora una volta “salva” BME con divertenti sussidi: 20.000 euro per la giornata della genitorialità single (sic), 55.000 euro per garantire pulizia e gestione dei rifiuti durante la “Giornata invernale” Fun” (che non è ancora iniziato: progettare è governare) o 51.500 euro
per “coprire i propri costi operativi” (re-sic). Con 126.500 euro fino al prossimo consiglio comunale del 18 novembre, dovrebbero coprire i costi, scusate, i costi.
Pronto, Philippe Bobo?
Gli altri favoriti del sindaco Close (beh, sempre che le sue funzioni siano effettivamente rafforzate) sono gli ospedali. Non vi ripeteremo l’intera saga, ma questo è, ancora una volta, un settore di attività particolarmente in perdita. Tanto per cambiare.
Tanto che la città è costretta a garantire periodicamente le spese del suo centro ospedaliero. Garanzia di solidarietà dell’ospedale di Brugmann contro l’ING, banca che, come abbiamo visto in Vallonia, comincia lentamente a prendere precauzioni contro il mondo politico: 4,184 milioni a 10 anni e 8,865 milioni a 30 anni. Trent’anni? Le decisioni politiche riguardano chiaramente molto più che le nostre finanze ma anche il futuro dei nostri bambini che, grazie agli ecologisti progressisti, ora possono respirare aria pura in pacifici spazi di incontro tra due e tre appuntamenti in ufficio.
Nel 2022 eravamo già a 14 garanzie per 65 milioni, cosa che il MR ha denunciato con forza. I consiglieri dell’epoca, senza dubbio futuri assessori, Weytsman e Coomans de Brachène saranno lieti di vedere che gli obblighi assunti dal capo della città non si fermano mai. Tanto più che nel 2024 Saint-Pierre aspirava a 5 milioni dell’ING e 20 del Belfius, sempre garantiti dalla città, senza dimenticare una linea “a breve termine” di 10 milioni. Si tratta, in sintesi, di ben oltre 100 milioni di garanzie di solidarietà per gli ospedali. C’è un limite?
La sinistra prominente
Se volessimo scherzare, diremmo che questa famosa agenda del 4 novembre viene ancora dal periodo della cosiddetta “attualità” e non si vede l’urgenza di distribuire, ancora una volta, una serie di sussidi ai non-paesi organizzazione di profitto tanto diversificata quanto varia. Così a BellRefugee vengono stanziati 819.000 euro per i costi di custodia relativi a 2 siti in cui questa “organizzazione cittadina senza scopo di lucro garantisce, nei limiti dei suoi mezzi, un’accoglienza incondizionata (…) a esuli, migranti, richiedenti asilo, nuovi arrivati e privi di documenti, con pieno rispetto della persona e delle sue scelte. »
Come stancarci di vedere che le autorità pubbliche, squattrinate, trasferiscono fondi, spesso ingenti, ad attori privati perché queste stesse autorità pubbliche non sono in grado di gestire, per mancanza di risorse, il problema che stanno esternalizzando… Nel frattempo, MR che ha detto che voleva “riprendere il controllo” avrà difficoltà a riprendere il timone dalle mani avide del progressismo.