Secondo Comparis, per finanziare il proprio immobile quattro clienti su cinque preferiscono ipoteche a tasso fisso a lungo termine. Una tendenza che si è accentuata negli ultimi anni, anche se l’opzione non è delle più attraenti dal punto di vista finanziario.
Con la recente riduzione dei tassi di riferimento da parte della Banca nazionale svizzera (BNS), i prestiti sono diventati meno costosi. Se i futuri proprietari coglieranno questa opportunità, preferiranno soprattutto la prevedibilità, mostra a barometro dal comparatore online Comparis.
Invece di optare per i prodotti più convenienti, la maggioranza sceglie la soluzione più sicura: ipoteche fisse a lunghissimo termine, in linea di principio dieci anni.
Migliore prevedibilità
Questa tendenza è particolarmente evidente presso la Banque cantonale vaudoise (BCV). Secondo David Michaud, specialista immobiliare dell’istituto, ciò si spiega soprattutto con la situazione sul mercato finanziario. “Il tasso Saron (precedentemente chiamato Libor, questo tasso è indicizzato direttamente ai tassi di riferimento, ndr) attualmente è un po’ più caro dei tassi fissi a medio termine, meno di cinque anni», spiega a La Matinale de la RTS.
L’aumento delle ipoteche fisse a lungo termine è legato anche al concetto di prevedibilità, continua l’esperto. “Esiste un tasso fisso di cinque o dieci anni che consente di fissare il costo del mutuo a lungo termine, mentre un tasso Saron è meno prevedibile e suscettibile di fluttuare nel tempo.”
Un tasso sconosciuto
Nonostante le fluttuazioni, secondo diversi esperti immobiliari da vent’anni il tasso Saron è finanziariamente più interessante.
Queste ipoteche, che in Svizzera rappresentano solo il 10-15% del mercato, sono però poco conosciute dai clienti e non necessariamente apprezzate dalle banche, che temono di vedere i loro clienti fuggire dall’oggi al domani alla concorrenza, poiché queste ipoteche non vengono bloccate per un periodo determinato periodo.
Sylvie Belzer/di nuovo
svizzero
Related News :