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il FFF reagisce al caso Mbappé

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Didier Deschamps non si sottrarrà al piacere di evitare la tradizionale conferenza stampa del primo giorno del raduno dei Blues a Clairefontaine. A tre giorni dal prossimo impegno della Nations League contro Israele, il ct della Nazionale non ha ritenuto utile presentarsi davanti ai media, preferendo accontentarsi della conferenza stampa pre-partita prevista per mercoledì alle 16.45. E per molti questa scelta non sarebbe estranea alla polemica Mbappé.

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Mbappé preservato

Ricordiamo che il capitano della Francia è uscito infortunato dalla partita tra Real Madrid e Alavés, prima di essere dichiarato indisponibile per due o tre settimane. Ma sette giorni dopo, è entrato come sostituto nella partita di Champions League contro il Lille… prima di essere esonerato dal raduno dei Blues per la Nations League. Interrogato, Didier Deschamps ha giurato che il suo leader resta coinvolto, ma che ha bisogno di respirare.

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«Mbappe? Non ci sono preoccupazioni riguardo al suo impegno, ho parlato con lui più volte durante gli ultimi incontri, ma attraverso le parole che sapeva usare, l’interpretazione reciproca… Ci sono state diverse interpretazioni, ma durante l’ultimo incontro Kylian era non nella migliore condizione psicologica per diversi motivi. Ovviamente gioca un ruolo il fatto che sia a Madrid con grandi aspettative. Ma non ho il minimo dubbio sul suo coinvolgimento.»

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I club individuati

Pochi giorni dopo, la polemica cresce quando Mbappé esordisce alla reception del Villarreal. Un’apparizione che è valsa al giocatore una nuova ondata di critiche. Poi è toccato al Real Madrid essere accusato di aver dettato legge impedendo a diversi nazionali di partecipare alle selezioni. Una cosa è certa: in Francia, vedere il capitano dei Blues prendere il suo turno nella selezione per giocare con il suo club, è una macchia. E ieri il presidente della FFF, Philippe Diallo, è finalmente uscito dal silenzio al microfono di Informazioni sulla Francia. Se si è rifiutato di colpire direttamente Mbappé, il leader francese ha invece denunciato le pressioni dei club.

“Le selezioni nazionali non possono avere la porzione minima di un calendario internazionale sempre più pazzo. (…) Non c’è niente al di sopra della squadra francese e delle selezioni nazionali. Didier aveva parlato direttamente con lui (Mbappé) e con lo staff medico del Real Madrid e ha deciso di non selezionarlo, il che non mette in discussione l’attaccamento di Kylian alla Francia. (…) La domanda che ci si pone è che oggi, in un calendario folle, con molteplici competizioni, i ‘top player’ sono al ritmo di 65 partite all’anno. (…) C’è una pressione esercitata dai club sui propri giocatori. (…) I rapporti di forza sono a nostro favore? Il nostro principale punto debole è che i giocatori che arrivano in Francia hanno un contratto di lavoro con il proprio club. Questo è ciò che rende le selezioni una posizione più delicata. Dobbiamo convincere tutto il mondo del calcio che venire alle selezioni è un onore. » Un discorso che in realtà non trova molta risonanza in questo palinsesto sovraccarico.

Pub. IL 07/10/2024 12:58
Aggiornamento 07/10/2024 13:24

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