Il ministro delegato al Commercio e alle PMI desidera inoltre “lanciare un metodo per agire sulla semplificazione della vita delle imprese nei prossimi giorni”.
La viceministra del Commercio e delle PMI Véronique Louwagie ha confermato domenica il suo obiettivo di lancio «test PME» che dovrebbe consentire di misurare l’effetto dei nuovi standard sulle piccole e medie imprese. “La complessità della norma ha un costo e ci mette in difficoltà rispetto ai nostri vicini”osserva il ministro delegato in un’intervista a Giornale della domenica.
Mentre il disegno di legge per la semplificazione della vita economica, adottato dal Senato in ottobre, è attualmente all’esame di una commissione speciale dell’Assemblea nazionale, Véronique Louwagie annuncia di volere “lanciare nei prossimi giorni un metodo per agire sulla semplificazione della vita aziendale”. “Istituirò dei “test PMI” che misurino l’impatto degli standard. Questo sistema, votato al Senato, ha dato prova di sé in Europa.assicura.
Il lavoro parlamentare suggerisce l’istituzione di un Consiglio ad alta semplificazione, che includerebbe rappresentanti delle imprese. Anche Véronique Louwagie se lo augura “tutte le richieste di rinegoziazione (del Prestito Garantito dallo Stato – PGE) vengono esaminate per fornire ad ogni azienda una risposta adeguata, con particolare attenzione alle più piccole”. Rimangono 38 miliardi di euro di PGE in circolazione, per un totale di 145 miliardi di euro concessi come aiuti durante la crisi Covid, con un tasso di default “circa il 3%”, “abbastanza debole”secondo lei, soprattutto da allora “utilizzando le opere del mediatore creditizio”.
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Anche Véronique Louwagie ritiene che ciò sia necessario “agire in materia di cessioni d’azienda e di acquisizioni”Mentre “nei prossimi dieci anni andranno in pensione tra i 500.000 e i 700.000 imprenditori”. È necessario che “abbiamo comunicato per attirare i nostri giovani”dichiara il ministro. Anche lei lo desidera “incoraggiare le microimprese ad assumere”in particolare attraverso la semplificazione amministrativa.
Mentre il Parlamento ha rinviato alla fine del 2026 l’utilizzo dei buoni pasto per la spesa alimentare, Véronique Louwagie precisa che riunirà “prima di metà febbraio tutti i soggetti interessati devono costruire una risposta chiara e duratura, senza necessariamente attendere la scadenza del 2026”. Infine, sottolinea che le vendite sì “un momento vantaggioso per i trader che svendono le proprie azioni e per i consumatori che fanno buoni affari”ma lo nota “I modelli di consumo si stanno evolvendo” e indica che lei “Presto incontreremo il Consiglio nazionale del commercio per discutere i possibili sviluppi, senza tabù”.
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