un trilione di dollari, il surplus commerciale cinese che mette in discussione i piani di Trump

un trilione di dollari, il surplus commerciale cinese che mette in discussione i piani di Trump
un trilione di dollari, il surplus commerciale cinese che mette in discussione i piani di Trump
-

Quattro anni dopo aver lasciato la Casa Bianca, Donald Trump torna al potere con una strategia economica dirompente: il nuovo presidente americano intende imporre dazi doganali sulla maggior parte dei suoi partner commerciali, prima fra tutte la Cina di Xi Jinping. Se il repubblicano aveva già imposto misure protezionistiche contro Pechino durante il suo primo mandato, tanto da spingere alcuni commentatori a parlare di “guerra commerciale”, il suo nuovo piano prevede questa volta una vera e propria guerra commerciale globale.

Tariffe doganali eccezionalmente elevate

Donald Trump ha infatti promesso di imporre dazi doganali del 25% a Canada e Messico per spingerli a limitare il flusso di droga e migranti, del 10% per l’Unione Europea e del 60% per la Cina. Il presidente americano ha anche menzionato un’altra tariffa doganale del 10%, che dovrebbe colpire specificamente altri settori cinesi, come sottolineato da Reuters, mettendo in dubbio l’esatta portata delle misure protezionistiche previste da Trump contro Pechino.

Le sfide della Grande Muraglia Cinese nel 21° secolo

Tali proposte preoccupano i partner commerciali di Washington e gli imprenditori americani. Molte aziende si sono quindi impegnate a importare in massa prodotti esteri per accumulare riserve prima che Trump ritorni al potere.

Questo vasto progetto mira a riequilibrare la bilancia commerciale americana, fortemente deficitaria, spingendo gli Stati Uniti a produrre in proprio beni la cui importazione risulterebbe troppo costosa a causa di questi dazi.

Ma Pechino potrebbe sfuggire a questo scenario catastrofico per un semplice motivo: la bilancia commerciale cinese non è mai stata così in surplus, che nel 2024 mostrerà un surplus di circa 962 miliardi di euro, ovvero quasi mille miliardi di dollari. Il surplus della bilancia commerciale cinese, che secondo il New York Times supera il precedente record di 838 miliardi di dollari nel 2022, è quindi superiore al PIL svizzero.

Un’economia cinese meno vulnerabile

Un altro dato merita attenzione: il surplus della bilancia commerciale cinese con gli Stati Uniti ammontava a 360 miliardi di dollari nel 2024. Anche nell’ipotesi di una completa cessazione delle esportazioni cinesi verso Washington, la Cina presenterebbe quindi ancora un saldo fortemente in surplus. La politica americana di ridurre la quota delle sue importazioni dalla Cina, rivolgendosi ad altri partner come Vietnam e Messico, rende ora la Cina meno vulnerabile a una rottura con gli Stati Uniti.

Questa politica protezionistica, tuttavia, non gioca a favore di Pechino: le esportazioni cinesi sono una questione vitale per Xi Jinping, che da anni deve far fronte a una domanda interna moribonda. Un improvviso calo delle esportazioni cinesi assesterebbe quindi un duro colpo all’economia del paese, che dipende fortemente dalla sua bilancia commerciale.

-

PREV Trump e Musk, una coppia che sfida Washington
NEXT “I migliori giocatori non sono disponibili in inverno”… Luis Enrique vuole migliorare la squadra nella finestra di mercato