Fake news, mascolinismo… dopo le dichiarazioni di Mark Zuckerberg, quali rischi per Facebook e Instagram in Europa?

Fake news, mascolinismo… dopo le dichiarazioni di Mark Zuckerberg, quali rischi per Facebook e Instagram in Europa?
Fake news, mascolinismo… dopo le dichiarazioni di Mark Zuckerberg, quali rischi per Facebook e Instagram in Europa?
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Questo è uno dei più grandi dietrofront di inizio anno. Facendo affermazioni maschiliste che invocano la rivirilizzazione di Internet, modificando le sue condizioni d’uso a favore di una relativa libertà di espressione, abbandonando il fact-checking a favore di semplici note comunitarie e ponendo fine al suo programma di diversità al suo interno, il capo di Meta ha compiuto un inaspettato cambio di direzione. Un allineamento con le recenti decisioni di Elon Musk e le politiche di Donald Trump che preoccupa: senza moderazione, Instagram, Facebook e Threads sono destinati a scomparire?

Donne-oggetto e omofobia latente

Mentre nel 2016 si era rifiutata di sostenere qualsiasi partito politico, le recenti decisioni della compagnia americana sono disapprovate discorsi conservatori e all’estrema destra. Riducendo considerevolmente le regole di moderazione sull’incitamento all’odio (ma non sulla questione della sessualità, sempre più tabù sui social network), i social network del gruppo autorizzano ormai gli utenti di Internet a descrivere le donne come oggetti, gli omosessuali e le persone transgendermalato di mente“.

Dopo aver bandito Donald Trump dalle sue piattaforme durante le elezioni presidenziali americane del 2021, Mark Zuckerberg ci offre una grande lezione di marcia indietro, con sfumature opportunistiche. L’uomo d’affari non ha esitato a fare riferimento all’avvento al potere del presidente, sottolineando che “le recenti elezioni rappresentano un punto di svolta verso il ritorno a dare priorità alla libertà di espressione. Semplificheremo le nostre regole ed elimineremo le restrizioni sull’immigrazione e sul genere, che semplicemente non sono in linea con l’opinione pubblica“.

Questa operazione di seduzione con Donald Trump potrebbe funzionare per Meta. Gli Stati Uniti sembrano aver scelto un ritorno al conservatorismo, e il cambiamento avviato da Meta potrebbe essere seguito da vicino da altri giganti della tecnologia.

Quale futuro per Facebook, Instagram e Threads in Europa?

E in Europa poi? Se i social network di Meta restano in mano all’azienda americana, dovranno anche rispettare le norme vigenti nel vecchio continente. Per il momento quindi, le nuove direttive annunciate da Mark Zuckerberg entreranno in vigore solo sul suolo americano. Almeno questo è quanto assicura la ministra delegata al Digitale, Clara Chappaz, dopo uno scambio con la direzione di Meta il 7 gennaio.

Da febbraio 2024 in Europa tutte le piattaforme devono adeguarsi al Regolamento Europeo sui Servizi Digitali (DSA), che impone alle grandi aziende digitali la implementazione di strumenti di segnalazione di contenuti illeciticompreso in particolare l’incitamento all’odio, che comprende commenti omofobici, sessisti o transfobici. Una volta segnalati, dovranno essere allontanati tempestivamente, altrimenti incorreranno in una sanzione. multa pesante fino al 6% del loro fatturato globale. In caso di recidiva la piattaforma potrebbe anche essere bandita dal mercato europeo.

Un DSA troppo flessibile?

Se la normativa attuale lascia poco spazio al cambiamento delle direttive apportate da Meta, è anche considerata insufficiente da alcuni eletti. Chiesto da Senato pubblicoLa senatrice centrista Catherine Morin-Desailly ritiene: “Le normative attuali sono una mezza misura, le piattaforme non sono tenute a rendere conto dei contenuti pubblicati, a differenza dei media che sono responsabili davanti alla legge. Sono le piattaforme a fare la legge. Sono più potenti degli Stati che, per non dispiacergli, sono restii a regolamentarli“.

Meta prepara la fine del fact-checking in Europa

Se l’Europa sembra per il momento risparmiata dalle nuove normative, Meta sembra stia preparando il terreno per il suo allargamento nell’Unione Europea. Secondo le informazioni dei nostri colleghi di Contestoa tal fine l’azienda avrebbe inviato una nota di intenti alla Commissione Europea dimostrarlo anche senza il supporto delle organizzazioni di controllo dei fatti su Facebook e Instagram, quest’ultimo potrà comunque rispettare il DSA.

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