Il ministro dei Conti pubblici, Amélie de Montchalin, ha annunciato mercoledì mattina su TF1 un calo della spesa pubblica di circa 32 miliardi di euro. Questa cifra, unita ad un aumento delle entrate stimato in 21 miliardi di euro, dovrebbe consentire alla Francia di ottenere un risparmio di 53 miliardi nel bilancio 2025.
“Faremo uno sforzo storico per ridurre la spesa pubblica”, ha spiegato il ministro. Senza dettagliare come il governo intendesse raggiungere questi importi. “Non aumenteremo le tasse per le classi medie e le classi lavoratrici”, ha però chiarito. Secondo François Bayrou, nel progetto di bilancio 2025 potrebbe comparire una “tassa anti-ottimizzazione per gli individui con patrimoni elevati”.
Francia, somaro europeo
Nel corso del suo discorso di politica generale del giorno prima, il primo ministro aveva promesso “risparmi significativi”, senza fornire ulteriori dettagli. La sua ambizione è ridurre il “sovraindebitamento” della Francia e ridurre il deficit pubblico al 5,4% del Pil nel 2025. L’obiettivo resta quello di ridurlo nel 2029 al massimo del 3%, previsto dalle regole europee.
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Nel 2024 il deficit pubblico dovrebbe raggiungere il 6,1% del Pil. Un grosso errore che ha portato la Francia ad essere additata da Bruxelles per deficit eccessivo. A fine settembre il debito pubblico ha raggiunto il 113,7% del Pil a 3.303 miliardi di euro. La Francia ha il terzo rapporto debito/PIL più alto nella zona euro, dietro Grecia e Italia.
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