Lo sapevano, ma non hanno fatto nulla. Questo è più o meno ciò che spiegano gli autori di un’indagine sugli airbag Takata difettosi; rivelano che le prime allerte risalgono al 2000. Da allora, in Francia, queste apparecchiature hanno ucciso almeno 15 volte; tutti gli altri paesi del mondo ne sono colpiti. E i massicci richiami di veicoli, per sostituire pericolosi cuscini, a volte sono agli inizi, lasciando gli automobilisti indigenti.
La pericolosità degli Airbag della marca giapponese Takata e le tragedie già accadute legate a questi equipaggiamenti sono all’ordine del giorno da diversi mesi, soprattutto in Guadalupa.
Sappiamo che questi cuscini, destinati a proteggere le persone nell’abitacolo delle auto, possono attivarsi inaspettatamente e, quindi, proiettare schegge metalliche, come i proiettili di un’arma da fuoco. Possono quindi uccidere o addirittura ferire gravemente.
In Francia sono stati registrati 15 decessi, di cui 14 all’estero e 7 nell’arcipelago, senza contare le decine di automobilisti colpiti più o meno gravemente. Negli Stati Uniti gli ultimi dati parlano di 28 morti e centinaia di feriti.
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Questo problema è al centro di numerose controversie.
Il produttore lo conosceva da più di 20 anni.
Alcuni criticano le condizioni per organizzare operazioni di richiamo dei veicoli interessati e sostituzione gratuita degli airbag; entrano in gioco solo anni dopo.
Allo stesso modo, si levano voci per denunciare la reazione tardiva dello Stato che, l’8 gennaio 2025, ha lanciato una vasta campagna di informazione per gli automobilisti.
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E se fossimo solo all’inizio dello scandalo dell’airbag Takata?
Il mondo intero è preoccupato da quello che è già considerato il più grande scandalo automobilistico degli ultimi anni.
Gli airbag della marca Takata sono oggetto di un articolo approfondito e documentato, firmato dall’unità investigativa di Radio France e pubblicato l’8 gennaio, che ripercorre la storia di una vicenda iniziata nel 2000 e che ha provocato la morte di numerose persone.
Leggere questo articolo è vertiginoso, perché la vicenda è così vecchia e le avvisaglie sono numerose di fronte ad un fiasco che si prospetta da tempo. Già negli anni 2000 gli ingegneri americani di Takata notarono dei malfunzionamenti durante i test di laboratorio su questi airbag. Dal 2003 si sono verificati i primi incidenti in Svizzera, poi negli Stati Uniti, in Giappone e in Malesia. Alcune marche di veicoli sospettano che ci sia un lupo, ma stringono accordi riservati con le prime vittime; allo stesso tempo cominciano a ricordare alcuni modelli.
Solo nel 2015, dopo gli allarmi alle autorità e alla stampa, è stata intrapresa un’azione legale contro il produttore di airbag Takata; inizia quindi il massiccio ritiro di veicoli in tutto il mondo.
In Francia, è il costruttore Toyota il primo a richiamare. E poi cominciano gli incidenti mortali alla Riunione, in Guyana, in Guadalupa.
Nel 2017 i dirigenti dell’azienda giapponese sono stati condannati e la società è fallita dopo aver dovuto pagare una multa di oltre un miliardo di dollari.
Dovremo aspettare fino al 2018 perché l’acquirente Takata lanci le analisi su questi airbag killer. E le conclusioni sono schiaccianti: la causa di questi incidenti mortali è una capsula che esplode. Questa capsula contiene cristalli di nitrato di ammonio che si trasformano in un gas molto instabile; Insomma, è una bomba a orologeria, gli alti livelli di umidità lo fanno invecchiare più velocemente.
Questo è ciò che spiega il numero significativo di incidenti mortali nei territori d’oltremare: il clima umido.
Ma questa rivelazione non è bastata per spingere lo Stato ad agire, in particolare obbligando i produttori a richiamare in massa i modelli in questione.
Secondo questo studio, quasi 500.000 veicoli sono oggi interessati da questi richiami in Francia, tutti o quasi tutti i marchi messi insieme.
Nell’ambito delle campagne di richiamo, i produttori di automobili e i concessionari inviano lettere standard ai clienti che hanno assolutamente bisogno di sostituire il loro airbag perché il loro veicolo è dotato di Takata. La procedura si dice rapida e gratuita e i termini utilizzati sono allarmanti: “L’airbag del tuo veicolo potrebbe essere difettoso“, “Non devi più utilizzare il tuo veicolo e fissare immediatamente un appuntamento con un riparatore autorizzato“,”è necessario interrompere immediatamente l’uso del veicolo“…
Tuttavia, per ottenere un appuntamento possono essere necessari diversi giorni.
Fino a più di un mese, vista l’esperienza di un automobilista da noi conosciuto; notificata il 22 dicembre 2024, le verrà sostituito l’airbag il 25 gennaio 2025. Nel frattempo noleggia un’auto, a proprie spese.
Altri, che non possono permettersi questa spesa, corrono il rischio di viaggiare a bordo della loro macchina potenzialmente mortale; in Guadalupa l’auto è quasi indispensabile.
Altro problema, nell’arcipelago: dalla liquidazione giudiziaria, il 28 ottobre 2024, della concessionaria Ambitions Automobiles Guadeloupe (AAG), che commercializzava veicoli dei marchi BMW e Mini, in Guadalupa, i clienti non sanno a chi rivolgersi .
E cosa possiamo dire di questa nuova testimonianza, che forse apre una nuova pagina nel caso degli airbag difettosi? Venerdì scorso (10 gennaio 2025), un automobilista non è arrivato lontano dalla morte. L’airbag del suo sedile si è attivato durante la guida, senza motivo apparente, mentre percorreva la Route Nationale 1, vicino alla Riviéra du Gosier.
AVERE/ Le testimonianze di due automobilisti, uno vittima dell’airbag del sedile e l’altro cliente BMW, sono raccolte in questo servizio di Rudy Rilcy:
Airbag difettosi: l’imbarazzo di due vittime in Guadalupa
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©Rudy Rilcy – Guadalupa La 1ère