L’Europa chiude in ribasso, preoccupa il futuro dei tassi Usa – 13/01/2025 18:04

L’Europa chiude in ribasso, preoccupa il futuro dei tassi Usa – 13/01/2025 18:04
L’Europa chiude in ribasso, preoccupa il futuro dei tassi Usa – 13/01/2025 18:04
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Il grafico DAX della Borsa di Francoforte

coppia Pauline Foret

Lunedì i mercati azionari europei hanno chiuso in ribasso, dopo una seduta segnata dalle incertezze sul futuro della politica monetaria americana.

A Parigi, il CAC 40 ha chiuso in ribasso dello 0,3% a 7.408,64 punti. Il britannico Footsie ha chiuso in ribasso dello 0,29% e il tedesco Dax dello 0,38%.

L’indice EuroStoxx 50 ha chiuso in ribasso dello 0,48%, il FTSEurofirst 300 dello 0,5% e lo Stoxx 600 dello 0,55%.

Il rapporto sull’occupazione di venerdì, unito alla crescente possibilità che l’inflazione possa aumentare se Donald Trump dovesse imporre tariffe elevate ai suoi principali alleati commerciali, ha quasi deluso le speranze di una tornata di tagli. della Federal Reserve continuerà nel 2025.

“Il mercato è ancora in modalità pullback. Gli orsi hanno aumentato la pressione la scorsa settimana, soprattutto dopo il forte rapporto sull’occupazione di venerdì e le conseguenti preoccupazioni sulla possibilità che la Fed non tagli i tassi in breve tempo”, ha affermato Chris Larkin, responsabile delle pratiche di trading e investimento di E*Trade presso Morgan Stanley.

Nel frattempo, nonostante la follia delle vendite che ha attanagliato i mercati dei rendimenti la scorsa settimana, i titoli di stato su entrambe le sponde dell’Atlantico rimangono febbrili.

Nel Regno Unito, il Gilt a 30 anni ha raggiunto il livello più alto dal 1998, mentre la sterlina si ritira a causa delle preoccupazioni per le finanze del governo britannico.

I mercati concentreranno ora tutta l’attenzione sull’indice dei prezzi al consumo per il mese di dicembre negli Stati Uniti, che sarà pubblicato mercoledì e che dovrebbe aumentare del 2,9% su base annua. Un risultato a sorpresa potrebbe costringere la Federal Reserve a invertire la rotta e a prendere in considerazione l’aumento dei tassi entro la fine dell’anno.

VALORI

A Parigi, Biomérieux ha guadagnato il 4,05% durante la seduta dopo l’annuncio di un accordo per l’acquisizione della start-up norvegese SpinChip Diagnostics mentre Eurazeo ha guadagnato il 3,86% dopo un rialzo della raccomandazione di “comprare” di Goldman Sachs.

UNA WALL STREET

A metà sessione Wall Street si muove in ordine dispersivo. Mentre lo Standard & Poor’s 500 ha perso lo 0,58% e il Nasdaq ha perso l’1,3%, il Dow Jones ha guadagnato lo 0,34%.

Le megacap e il settore tecnologico sono in declino, pesando pesantemente sul Nasdaq. Tesla, Apple e Google hanno perso tra l’1,53% e il 2,6%, mentre Nvidia ha perso il 3,11% dopo che l’amministrazione Biden ha manifestato l’intenzione di rafforzare i controlli sulle esportazioni di semiconduttori.

Moderna crolla del 22%, il fondo dell’indice S&P 500, dopo aver rivisto al ribasso le previsioni di vendita per il 2025.

CAMBIAMENTI

Lunedì il dollaro continua a salire, aumentando la pressione sulle altre valute nel contesto delle speculazioni sulla politica monetaria americana nel 2025.

Il biglietto verde avanza dello 0,24% rispetto a un paniere di valute di riferimento.

L’euro ha ceduto lo 0,32% a 1,0210 dollari, mentre la sterlina (-0,37%) ha risentito del rialzo dei rendimenti obbligazionari e della sfiducia nell’economia britannica.

VALUTARE

I rendimenti obbligazionari su entrambe le sponde dell’Atlantico continuano a salire dopo il rapporto sull’occupazione statunitense e tra le preoccupazioni per la ripresa dell’inflazione dopo l’ascesa al potere di Donald Trump.

Il rendimento dei titoli del Tesoro a dieci anni è salito di 2,0 punti base (bp) al 4,7944%, quello dei titoli del Tesoro a due anni è salito di 0,7 pb al 4,4025%.

Il rendimento del Bund tedesco a dieci anni è sceso di 0,3 punti base al 2,5890%, mentre il rendimento a due anni ha guadagnato 0,2 punti base al 2,2950%.

Nel corso della sessione il Gilt trentennale del Regno Unito ha toccato il suo massimo dal 1998, guadagnando 2,5 punti base al 5,4320%.

OLIO

I prezzi del petrolio sono aumentati per la terza sessione consecutiva questo lunedì dopo l’imposizione di nuove sanzioni sul petrolio russo, con il Brent che probabilmente supererà gli 85 dollari a breve termine, secondo una nota pubblicata domenica da Goldman Sachs.

Il Brent è salito dell’1,88% a 81,26 dollari al barile e il greggio leggero americano (West Texas Intermediate, WTI) è salito del 2,99% a 78,86 dollari.

CONTINUA MARTEDÌ 14 GENNAIO:

I prezzi alla produzione statunitensi per dicembre verranno pubblicati alle 14:30

LA SITUAZIONE SUI MERCATI

(Alcuni dati potrebbero avere un leggero ritardo)

(Scritto da Pauline Foret, a cura di Kate Entringer)

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