Le capitali del Quebec in missione in Giappone

Le capitali del Quebec in missione in Giappone
Le capitali del Quebec in missione in Giappone
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Nella loro ricerca del quarto campionato consecutivo, il Quebec Capitales potrebbe ricevere un piccolo aiuto aggiuntivo dal Giappone nel 2025.

L’allenatore Patrick Scalabrini dovrà lasciare il Quebec giovedì e trascorrere una decina di giorni nel paese del Sol Levante.

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«Sono stato invitato da uomini d’affari a dirigere lì una lega indipendente», ha sintetizzato Scalabrini, pochi giorni prima della partenza. È un mercato interessante per noi. Vedremo se riusciremo a trovare giocatori, ma valuteremo anche la possibilità di sviluppare una partnership a lungo termine.

Nell’immediato futuro si svolgerà un campo in un quartiere di Tokyo, sotto gli occhi del manager del Quebec. Ottimista, Scalabrini non ha però eccessive aspettative riguardo a questo viaggio.

“Pensiamo che il Giappone possa essere un mercato a cui le altre squadre della Frontier League non danno la stessa importanza”, dice l’allenatore, citando ragioni finanziarie legate ai visti di lavoro negli Stati Uniti.

“Per me, questo viaggio dimostra soprattutto che Pat ha la capacità di distinguersi per sviluppare strade nel reclutamento dei nostri giocatori”, ha commentato Charles Demers, degno successore di Michel Laplante alla presidenza dei Capitals. Questa qualità di Pat aiuta a fare la differenza.

“Il Giappone diventa un’opzione aggiuntiva per le Capitali”, ha aggiunto Demers, moderando a sua volta le aspettative. Pensiamo che nel breve termine troveremo una pepita d’oro lì? Non necessariamente.”

Dopo Kohigashi…

L’anno scorso i Capitals avevano già avuto un’esperienza positiva con un lanciatore giapponese, Ryo Kohigashi. Presente 35 volte sul monte, principalmente come mitigatore, il mancino ha mantenuto un’eccellente media di punti guadagnati di 2,66 in 61 inning di lavoro. Arrivato per la prima volta in Nord America per giocare a Drummondville nel 2023, nella Major Baseball League del Quebec, Kohigashi ha ottenuto 87 strikeout con l’uniforme dei Capitals durante la stagione regolare.

Nelle qualifiche i giapponesi si sono comportati particolarmente bene. L’8 settembre in Quebec, ha rinunciato a un solo punto in due e due terzi inning, quando è entrato come sollievo in questa terza e ultima partita della semifinale contro gli Ottawa Titans. Si è fatto notare anche quando si è ritrovato nel carrello della spesa, a torso nudo e con un cappello da cowboy rosa in testa, durante i festeggiamenti sul campo dello stadio Canac.

Ryo Kohigashi, lo scorso 8 settembre allo stadio Canac, durante i festeggiamenti dei Capitals al termine della semifinale.

Foto DIDIER DEBUSSCHERE

“Aver visto Ryo così con la pancia nel canestro aggirare la porta, valeva oro, riconoscere Scalabrini ridendo di gusto. I giapponesi come Ryo sono piuttosto timidi per natura, non sono persone così estroverse”.

L’esempio di Yuhi Sako

Diverse prospettive dei Musashi Bears, membri della Baseball Challenge League, dovrebbero essere esaminate attentamente dal manager dei Capitals. Se a certi giocatori interessasse il Quebec, Scalabrini potrà ovviamente vendergli l’idea di provare il baseball nordamericano.

“La permanenza nelle Capitali può servire da trampolino di lancio”, ritiene l’allenatore. I potenziali clienti affiliati al baseball vengono spesso promossi. Non facciamo penzolare nulla che sarebbe inaccessibile. Siamo onesti in tutto questo, perché per noi è anche un modo per reclutare.

Scalabrini cita l’esempio di Yuhi Sako, un giocatore di rilievo dei New Jersey Jackals che, dopo due stagioni con quella squadra, è riuscito a ottenere, all’età di 25 anni, un contratto nella lega minore con l’organizzazione dei New York Mets nel dicembre scorso. Può certamente rappresentare un modello da seguire per i giapponesi e un elemento di persuasione per Scalabrini e le Capitali.

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