L’ex sindaco di Dakar, Barthélémy Dias, è intervenuto alla stampa per denunciare le disfunzioni nell’organizzazione dei Giochi Olimpici Giovanili di Dakar.
Secondo lui, una persona, di cui non ha fatto il nome, circondata da complici, manca di trasparenza riguardo alla gestione dei 112 milioni di euro, ovvero circa 80 miliardi di franchi CFA, stanziati per questo evento. Il sindaco ha sottolineato: “Di questo contratto di accoglienza ci sono solo tre firmatari. C’è il municipio di Dakar, c’è lo Stato del Senegal e c’è il comitato olimpico internazionale che ha sede in Svizzera. E se qualcuno vuole smentire, visto che non siamo in grado di dire la verità ai senegalesi, faccia una smentita con delle prove, e smetta di prendere i senegalesi, in particolare quelli di Dakar, per un branco di anatre selvatiche che non lo siamo.
Riguardo alla gestione finanziaria, ha detto: “Le persone che hanno 80 miliardi vi diranno solo che per biglietti aerei e cibo pensano di spendere circa venti miliardi. Inizierò a parlare, perché i senegalesi hanno bisogno di aprire gli occhi, aprire le orecchie e iniziare ad ascoltare”. Proseguendo ha aggiunto: “Dal momento in cui sono stato arrestato, mi sarebbe piaciuto avere un dialogo con questa persona che mi ha sfidato. Ma dal momento in cui questa persona ammette apertamente che il sindaco di Dakar non ha tutti gli elementi, conferma quanto ho detto. Mi conferma che ho detto che è stato il municipio di Dakar a fare domanda perché Dakar potesse ospitare i Giochi Olimpici Giovanili di Dakar 2026, e non il Comitato Sportivo Olimpico Nazionale senegalese, né lo Stato del Senegal”.
Il sindaco si chiede anche: “È troppo chiedere 80 miliardi di FCFA per sviluppare il cornicione HLM? Abbiamo consegnato loro una pratica che era già stata studiata, costata e stimata intorno ai 4 miliardi e mezzo. Crede che sia troppo chiedere di sviluppare il percorso sportivo sul Boulevard de la Gueule-Tapée?»
Per Barthélémy Dias, l’eredità dei Giochi non dovrebbe limitarsi alla riabilitazione o alla riparazione dello stadio Iba Mar Diop. Minaccia addirittura di portare la battaglia a livello internazionale: “Andrò all’estero per comunicare. Comunicherò all’estero in inglese e francese. Il mondo deve comprendere definitivamente che la mediocrità non può essere negra e l’eccellenza non può essere ebano”.
Il sindaco ha anche ricordato di aver organizzato un ritiro municipale a Saly, durante il quale il comitato organizzatore dei Giochi Olimpici della Gioventù aveva l’obbligo di presentare al consiglio comunale i dettagli della preparazione di questo evento internazionale. Tuttavia si rammarica: “È stata una mia sorpresa vedere persone invitate dal sindaco di Dakar che hanno deciso di non entrare nella stanza con il pretesto che c’era una situazione politica che non li riguardava. E vi ricordo che queste persone hanno sempre parlato bene di questa situazione con molto rispetto. Per usare un eufemismo, queste persone mi stavano quasi implorando di giocare”. E ha aggiunto: “Chi pensa che Barth non sia più il sindaco di Dakar e che possa permettersi di fare quello che vuole, ripeto, si sbaglia di grosso”.