L’annuncio provocherà un terremoto in tutto il calcio francese. Non mancherà inoltre di essere rilanciato e commentato fuori dai nostri confini vista l’aura del personaggio. Secondo le nostre informazioni, Didier Deschamps annuncerà mercoledì in un’intervista alle 13 su TF1 che smetterà di giocare per la squadra francese nel 2026, alla scadenza del suo contratto. Dal suo prolungamento alla guida dei Blues, avvenuto il 7 gennaio 2023, aveva già tutto molto chiaro nella sua testa.
Deschamps, irraggiungibile martedì sera, sapeva che, salvo eliminazione prematura al recente Europeo tedesco, sarebbe andato avanti fino alla prossima Coppa del Mondo ma non oltre. Da allora non ha mai sentito il desiderio di rivedere questa posizione e di prolungare il suo mandato oltre questa data.
L’allenatore dei due campioni del mondo, in carica dal luglio 2012 quando è succeduto a Laurent Blanc, non è sopraffatto da alcuna stanchezza. Concorrente nel cuore, quest’uomo rimane sempre combattivo e motivato. Resta intatta la sua determinazione nell’estrarre la quintessenza di un gruppo, agitato negli ultimi mesi dagli sconvolgimenti legati al ritiro in nazionale di Antoine Griezmann e alle ripetute assenze di Kylian Mbappé.
Ha sempre avuto la libertà di decidere del suo futuro
Ma il tecnico basco, poco risparmiato dalle critiche da Euro 2024, la maggior parte delle quali legate alla qualità di gioco di una nazione eliminata in semifinale dalla Spagna (2-1), ritiene semplicemente che avrà fatto il suo tempo in campo. sera della sua ultima partita alla guida di una squadra alla quale è visceralmente legato sin dalla sua “prima vita” da giocatore (103 presenze).
“Ho un contratto fino al 2026, cioè dopo il Mondiale. Il calcio mi ha dato la libertà di scegliere cosa voglio fare », ha spiegato, del resto, in un’intervista rilasciata al quotidiano tedesco Bild nel giugno 2024. In ogni fase della sua carriera da allenatore del club, Deschamps, che parlerà su TF1 anche del suo ruolo di padrino dell’operazione moneta gialla, nella società di Brigitte Macron, presidente della Fondation des Hôpitaux, ha sempre avuto la libertà di decidere del suo futuro.
Che fosse a Monaco, a Torino o a Marsiglia, ha dettato il ritmo e ha scelto, invariabilmente, di porre fine all’avventura quando sentiva di aver affrontato la questione o di non beneficiare più delle condizioni necessarie per il successo. perseguimento della sua missione. Un privilegio raro, la sua mano non è mai stata forzata né mostrata alla porta. Non si discosta quindi dai principi pubblicati nella sua linea di condotta.
Diallo è stato avvisato prima delle vacanze
Quando è stato rinforzato dal Comex della FFF, il 22 luglio 2024, dopo gli Europei, non ha mai menzionato il periodo post-2026 con i membri del governo del calcio francese. Philippe Diallo, il presidente dell’ente, con cui ha costruito nei mesi un vero e proprio rapporto di fiducia, era stato avvisato prima delle vacanze durante un colloquio con Deschamps. Si è convenuto che questi ultimi comunichino sull’argomento sufficientemente lontano dalla doppia sfida contro la Croazia, nei quarti di finale della Società delle Nazioni, il 20 e 23 marzo, in modo che tutti siano concentrati su questi incontri e su quelli successivi.
Se Deschamps sceglie di prendere una decisione diciotto mesi prima della scadenza del suo contratto, è anche, va tenuto presente, per proteggere il suo gruppo dalle inevitabili speculazioni sul suo futuro che, inevitabilmente, avrebbero accompagnato i non soci di Kylian Mbappe. Posizionandosi in modo chiaro, toglie certamente uno strato di pressione dalle sue spalle, ma anche da quelle dei suoi giocatori che non sarebbero sfuggiti alle domande ricorrenti sul futuro della DD.
L’artefice dei successi e dei risultati convincenti della squadra francese nei grandi tornei potrà ora concentrarsi sull’essenza stessa della sua professione: il campo. Avrà quindi tutto il tempo per lavorare, insieme al suo staff, per formare il gruppo più competitivo possibile per affrontare i prossimi obiettivi. Vale a dire in ordine cronologico la fase finale della Società delle Nazioni, poi le qualificazioni ai Mondiali 2026 di giugno o settembre e infine, nell’ipotesi realistica di qualificazione, la fase finale di una competizione co-organizzata dagli Stati Uniti, Canada e Messico.
Ovviamente la questione del suo successore verrà presto alla ribalta. E il nome di Zinédine Zidane apparirà allora come una logica continuazione. Ma questa è un’altra storia.