CALCIO. L’8 gennaio 2005, il defunto CO Saint-Dizier ha ospitato l’RC Lens per la 32esima finale della Coppa di calcio francese. Un evento che ha emozionato un’intera città, riunendo 6.890 persone allo stadio Jacquin. Uno sguardo indietro a 25 giorni folli.
“Coupe de France: festa e sconfitta”, titolava il Journal de la Haute-Marne il giorno dopo l’evento. Celebrazione, poiché l’evento ha animato la Città e attirato folle; 6.890 spettatori allo stadio Charles-Jacquin, un record che sarà difficile da battere. Sconfitta, perché i giocatori del CO Saint-Dizier, che allora giocava nella Divisione Onoraria (6a divisione), hanno perso 4 gol a 0 contro il leggendario RC Lens. Questa partita rimane l’ultima partita ufficiale tra una squadra dell’Alta Marna e una squadra di prima divisione.
Il sorteggio
Il 13 dicembre 2004, al Palais des Ducs de Dijon, si svolse il sorteggio per la 32esima finale della Coupe de France. Il COSD fa centro con l’obiettivo RC. Lens, vicina città di Avion, la squadra che i Bragard avevano eliminato nel turno precedente. “È un sorteggio eccellente!” Non potevamo sognare di meglio”, commentò l’allora vicepresidente Roland Duca (morto nel 2012).
L’incontro è tra 25 giorni, bisogna organizzarsi in fretta. Buone notizie, lo stadio Charles-Jacquin è omologato e può ospitare 6.990 persone, di cui 500 Lensois (alla fine saranno 260) nella piccola tribuna, poi rasa al suolo. Di fronte all’entusiasmo vengono organizzate numerose prevendite di biglietti. Il municipio, la Civette, Leclerc, l’Ambasciata… Ma anche fuori dalla città bragarde, come a Chevillon al Moulin Rouge, o a Chaumont presso la sede della JHM.
A casa direttamente
Martedì 4 gennaio 2005, un incontro finale di quattro ore – inclusa una visita metro per metro del recinto – ha permesso di finalizzare il piano di sicurezza. I cancelli dello stadio apriranno alle 17, due ore prima del calcio d’inizio. Gli spettatori potranno gustare tre punti di ristoro analcolici per dissetarsi. “I Bragard sanno come ricevere e vincere”, sottolineava l’assistente sportivo dell’epoca, Frédéric Garcia. Il giorno prima, l’annunciatore Patrick Thévenin e il direttore del suono François-Xavier Lemon stavano già scaldando la voce: “Se è il Lens a segnare, non lo annuncerò”, ha scherzato il secondo. Per tutta la settimana, i servizi tecnici saranno al lavoro, come la creazione e l’installazione di uno striscione fair play largo sei metri “Benvenuti nel Lensois! Forza Bragard! “.
La preparazione avviene anche a terra. Dopo le vacanze, Fabien Tissot, allenatore, programma quattro allenamenti (domenica, lunedì, mercoledì e venerdì). Lavoro fisico, passaggi, rifiniture, vivacità, calci piazzati, avversari… “Dovranno affrontare gente affamata che non si arrenderà”, avverte l’allenatore, che da allora ha goduto soprattutto dei tempi d’oro dell’Épinal. Il programma verrà piuttosto stravolto di fronte all’entusiasmo dei media.
Il giorno prima della partita, i giocatori e lo staff dell’RC Lens arrivano alle 19:15 all’Hôtel Gambetta (Ibis Styles), accolti dai membri del comune e del club Bragard. In viaggio era presente anche un ex ministro (del Commercio e dell’Artigianato), nella persona di André Delelis. Per la cronaca, l’autista dell’autobus era lo stesso che aveva trasportato l’Avionnais a Saint-Dizier durante il giro precedente.
Il grande giorno
“Penso che il Saint-Dizier sia in grado di battere il Lensois”, confidava sulle nostre colonne, il giorno della partita, l’iconico Oleksandr Zavarov, al suo debutto da allenatore al COSD. Il pomeriggio è movimentato nel centro cittadino tra pochi tifosi sangue e oro e una dozzina di giovani sbruffoni. Provocazioni, scambi di colpi, lanci di lattine… La polizia è intervenuta prima dell’arrivo del pullman dei tifosi del sangue e dell’oro, che è partito tra gli scherni dei passanti. L’unico punto oscuro da evidenziare di questo evento.
Allo stadio, alle 19, sugli spalti e attorno al campo erano radunate 6.890 persone. Dopo il minuto di silenzio dedicato alle vittime dello tsunami nel sud-est asiatico e all’ex presidente Pierre Rondeau (morto nel luglio 2004), è tempo di festeggiare. Sirene da nebbia dalla parte dei Bragards, fumogeni dalla parte dei Lensois, canzoni da entrambe le parti.
Sul prato le premesse reggono bene. L’inizio della partita è stato segnato dal trasferimento in ospedale del terzino del Bragard, Rémi Armenio, a cui verranno applicati dodici punti di sutura sulla parte destra della fronte in seguito a un forte shock con Jérôme Leroy. Cinque minuti dopo, i Sang et Or segnano il primo dei loro quattro gol. Una sconfitta che lascerà però un bel ricordo, come dimostra l’analisi di Fabien Tissot nel dopo partita: “È stato indimenticabile e davvero bellissimo. È stato un cambiamento rispetto alle partite della stagione regolare. C’era atmosfera! Se fossimo riusciti a essere più pericolosi, senza dubbio il pubblico ci avrebbe spinto ancora di più. Non c’è niente da rimpiangere, il Lens è stato più forte di noi, tutto qui. »
Louis Vanthornout
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