Questo è il termine, perché i rigori di Kasper Dolberg rasentano la perfezione. Posizionato e potente. Il 14 ottobre 2017 la forza silenziosa è venuta meno. Il danese allora era una grande speranza per l’Ajax. All’età di 20 anni, si è assunto la responsabilità contro lo Sparta Rotterdam.
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La partita era già finita al 92′ e il risultato era 4-0. Ma ciò non toglie nulla al rendimento del portiere. “Davanti a 51.500 persone, ricordo perfettamente il numero, ho tirato il suo rigore. Ha calciato a metà strada alla mia destra. Non è stato il rigore più difficile da prendere, se devo essere sincero.”
Dolberg non ne aveva mai colpito uno. Kortsmit colse l’occasione per distrarlo. “Gli ho gridato qualcosa. Lo facevo spesso quando avevo di fronte un ragazzo”.
C’è da dire che il portiere all’epoca aveva la sua poca fama. Aveva anche preso cinque rigori di fila. “C’era un clamore intorno a me. Quello che ho eliminato da Wout Weghorst conta come due in uno. Faccio una parata nell’angolo sinistro, ma il rigore è stato tolto. E l’ho eliminato di nuovo. Nell’altro angolo. Ero fiducioso e Dolberg lo sapeva quando ha iniziato.
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Dolberg ha successivamente invertito la tendenza. Non ne perdeva più nemmeno uno. Due all’Ajax, quattro al Nizza, uno in Nazionale e otto all’Anderlecht. Abbastanza per osare sfidare Kortsmit. Il portiere non è contrario. “Può riprovare. Accetto la sfida. E questo vorrà dire che avrò la possibilità di giocare contro una grande squadra, perché Dolberg ha giocato solo per grandi squadre”.
Grazie in parte a Dolberg, l’Anderlecht vanta un’impressionante serie di 30 rigori consecutivi realizzati. Nessuno fa meglio in Europa.