Arrivano separatamente, affiancati dai loro avvocati, e ignorano i giornalisti della trentina di organi di stampa accreditati. Da lunedì 2 dicembre e fino a venerdì 13 dicembre, cinque ex giocatori di rugby dell’FC Grenoble (FCG), di età compresa tra 30 e 33 anni, sono stati processati davanti alla Corte d’assise della Gironde, a Bordeaux, in un caso di presunto stupro commesso da 20 anni. vecchio studente durante una festa dopo la partita tra Union Bordeaux-Bègles (UBB) e FCG, nel marzo 2017.
Non c’è nessuno assente. Camminando con le stampelle – cicatrici dell’incidente stradale avuto a giugno, che ha portato al rinvio del processo – c’è l’irlandese Denis Coulson. “Durante la sua convalescenza, aveva un solo obiettivo: essere presente e rispondere dei fatti di cui è accusato e che contesta”, spiega il suo avvocato, M.e Corinne Dreyfus-Schmidt. Insieme al francese Loïck Jammes e al neozelandese Rory Grice, Denis Coulson è accusato di “stupro di gruppo”, punibile con vent’anni di carcere. L’irlandese Chris Farrell e il neozelandese Dylan Hayes sono sotto processo per il reato di “incapacità di prevenire questo crimine” e rischiano fino a cinque anni di reclusione.
Attacchi di difesa
I dibattiti, che si preannunciano vivaci, non saranno pubblici. Su richiesta della parte civile, una giovane ormai 27enne, è stata disposta la camera di consiglio. Non senza una reazione da parte della difesa, diversi dei cui avvocati hanno messo in dubbio davanti al tribunale “la coerenza di questa richiesta alla luce della copertura mediatica che è stata data a questo caso”.
“Questa richiesta è coerente con ciò che può provare una giovane donna quando vengono menzionati eventi estremamente traumatici di cui è stata vittima quasi otto anni fa. La sessione chiusa è legata tanto a se stessa quanto alla società. Diventa di nuovo una questione intima», precisa, fuori dall’aula, Me Anne Cadiot-Feidt, uno dei quattro avvocati della giovane.
Per due settimane, due versioni si confronteranno davanti al tribunale presieduto da Marie-Noëlle Billaud e alla giuria popolare, composta da quattro uomini e due donne. Da un lato, quello degli imputati. I tre presidi hanno ammesso di aver avuto rapporti sessuali con la parte civile, incontrata in un pub dopo la partita.
“Per loro era consenziente nella misura in cui ha partecipato attivamente a tutti i rapporti sessuali avvenuti quella sera”, attacca, durante una sospensione, Me Dreyfus-Schmidt, riferendosi ad un video girato durante l’incidente dai giocatori e sottolineando “un’ambiguità” nella giovane.
D’altronde la versione della parte civile. Fin dall’inizio, ha sostenuto di non avere memoria tra il momento in cui è uscita da una discoteca in stato di marcata ubriachezza e il momento in cui si è svegliata nuda, in un albergo, tra giocatori di rugby. “Non c’era consenso e non c’era nemmeno la possibilità di consenso viste le condizioni del mio assistito”, risponde nella stanza dei gradini smarriti Me Faida Cadiot.
Fino a martedì sera, tribunale e giurati esamineranno la personalità degli imputati. Prima di cominciare ad esaminare i fatti da mercoledì.