Dietro le quinte della Dakar 2025 con Jean-Philippe Révolte, determinato motociclista di Tolosa

Dietro le quinte della Dakar 2025 con Jean-Philippe Révolte, determinato motociclista di Tolosa
Dietro le quinte della Dakar 2025 con Jean-Philippe Révolte, determinato motociclista di Tolosa
-

Jean-Philippe Révolte si prepara ad affrontare una grande sfida: la Dakar 2025. Installato nella sua concessionaria di moto a Tolosa, ci racconta la sua passione per i rally, il dietro le quinte di questa competizione leggendaria e la moto che lo accompagnerà nella Deserto saudita.

Il sogno della Dakar

Jean-Philippe Révolte, appassionato di motociclette fin dall’infanzia, accetta una sfida che coltivava da molto tempo: partecipare alla Dakar nel 2025. Per lui questo progetto non è solo un’avventura sportiva, ma un sogno d’infanzia. È stato seguendo gare come Le Touquet o praticando il motocross che ha sviluppato il suo gusto per i rally. L’idea di fare la Dakar è nata da una discussione tra amici, e oggi sta prendendo forma concreta.

“La Dakar è un sogno d’infanzia”, confida. “Ho sempre guardato questa corsa in TV e, poco a poco, l’idea di parteciparvi mi è sembrata sempre più fattibile”.

La Dakar: una sfida straordinaria

Se questa corsa leggendaria evoca molte immagini forti, come quella di Daniel Balavoine e numerose leggende, non è priva di rischi e richiede una preparazione rigorosa. Oggi la Dakar non si svolge più in Africa, ma in Arabia Saudita, dove si svolgerà per il quinto anno consecutivo.

Jean-Philippe ci spiega il dietro le quinte di quest’avventura: “La Dakar è un mondo a parte. Tutto è diverso dalle classiche gare di motocross. La navigazione, la gestione dello sforzo fisico, l’attrezzatura specifica, tutto deve essere pensato per resistere più di 12 giorni in condizioni estreme.”

Costi e requisiti della gara

La Dakar è una sfida finanziaria e logistica. Il costo dell’iscrizione varia tra i 70.000 e i 100.000 euro, a seconda che si scelga di partecipare con un “baule moto” (in totale autonomia) o con assistenza. Jean-Philippe, essendo un principiante, dovrà partecipare con l’assistenza, che ormai è una regola per i nuovi piloti. L’obiettivo è finire la gara prima di poter tentare di farla in totale autonomia.

“Per un dilettante come me rappresenta un investimento colossale, ma è il prezzo da pagare per vivere questa incredibile esperienza”, spiega.

Allenamento e disavventure passate

Per prepararsi a un evento del genere, Jean-Philippe deve seguire una formazione rigorosa. Pratica sport più volte alla settimana, ma è soprattutto la moto a richiedere un’attenzione particolare. Si esercita nella guida su terreni diversi e si abitua alle condizioni di navigazione specifiche della Dakar, con il suo roadbook elettronico e gli indicatori di direzione. “Devi essere in grado di guidare a lungo, anticipare e gestire le tue risorse.”

Jean-Philippe non è un principiante nel campo dei rally, anzi. Nel 2021, durante il suo primo rally, ha vissuto un’esperienza difficile. Perso nel deserto marocchino, ha dovuto ritrovare la strada dopo una tempesta di sabbia grazie all’aiuto del PC da corsa e del suo telefono satellitare. Un incidente che fa parte dell’apprendimento del rally, ma che resta impresso nella sua memoria.

La moto che lo guiderà attraverso il deserto

La moto di Jean-Philippe, una KTM 450 Rally Replica, è un modello specifico progettato per i rally. Questa macchina ha un serbatoio del carburante da 34 litri e può raggiungere velocità impressionanti di oltre 180 km/h su terreno aperto, anche se la velocità è limitata a 160 km/h in competizione per motivi di sicurezza.

“Questa moto è fatta per i rally. È più lunga delle classiche moto da cross, il che la rende più stabile alle alte velocità. È lo strumento perfetto per affrontare dune e deserti”, spiega Jean-Philippe.

Vita quotidiana di un pilota di rally

Un rally come la Dakar non è solo questione di velocità, ma anche di gestione efficiente del tempo e delle risorse. Tra due tappe il tempo è limitato: 20 minuti per il rifornimento, un piccolo pasto a base di barrette energetiche e una pausa per riposarsi un po’. Questi momenti sono cruciali per tenere il passo e andare avanti.

“Si guida dalla mattina alla sera, non c’è tregua”, dice, scherzando sul suo cane, che non lo accompagnerà in questa avventura. “Agli youski non piacerebbe il caldo del deserto!”

Una sfida da seguire con attenzione

Jean-Philippe Révolte è determinato ad affrontare la Dakar 2025 con la sua squadra e la sua moto. Fino ad allora, sta facendo tutto il possibile per prepararsi fisicamente e mentalmente. I social network della sua concessionaria, JBS Moto e Révolte Racing, saranno il modo migliore per seguire la sua avventura e vedere gli ultimi preparativi prima della partenza.

“Seguimi sulle reti, condividerò l’intero viaggio, le sfide e, naturalmente, l’avventura di questa incredibile corsa.”

-

PREV Rugby amatoriale – Regionale 3: terza vittoria esterna per l’AS Marciac prima di cinque partite casalinghe
NEXT “Ci sarà un effetto domino sull’occupazione”