A cinque anni dalla sua creazione, l’Agenzia nazionale per lo sport è in parte messa in discussione

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Il Ministro dello Sport, della Gioventù e della Vita Comunitaria, Gil Avérous, al termine del Consiglio dei ministri, all’Eliseo, il 6 novembre 2024. JULIEN MUGUET PER “IL MONDO”

Questa fine dell’anno olimpico ha un sapore strano per l’Agenzia Nazionale per lo Sport (ANS). Quello che è il “braccio armato” dello Stato per l’attuazione delle politiche pubbliche in termini di pratica sportiva, e che avrebbe dovuto incarnare una nuova governance dello sport – tra Stato, enti locali, movimento sportivo e settore privato – è allo stesso tempo oggetto di una soddisfazione abbastanza ampia e fonte di insoddisfazione quasi altrettanto significativa. A cinque anni dalla sua creazione, e mentre le conclusioni di una valutazione del suo funzionamento e dei suoi risultati sono attese entro la fine della prima metà del 2025, è la prospettiva di una sfida parziale – e politica – che già prevale.

Il ministro dello Sport, della Gioventù e della Vita Comunitaria, Gil Avérous, lo ha chiarito prima ai deputati, poi ai senatori, a fine ottobre, accennando ad un futuro riorientamento. Anche i parlamentari hanno sollevato, in occasione dell’esame della legge finanziaria per il 2025 nelle scorse settimane, la necessità di ridefinire il quadro di intervento di ANS.

Non sono le azioni di questi ultimi a favore dello sport di alto livello a suscitare riserve. Al contrario. A questo proposito, le sue politiche “si sono dimostrati validi”come ha assicurato il senatore (Partito socialista) della Creuse, Jean-Jacques Lozach, presentando, martedì 26 novembre, la sua relazione per parere sugli stanziamenti della missione sportiva per il 2025.

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Il sostegno dato agli atleti francesi in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici è accolto con favore all’unanimità, tanto da portare la Francia al 5° posto nella classificae medaglia ai Giochi Olimpici e 8e classifica ai Giochi Paralimpici.

“Evidenti difficoltà di pilotaggio”

Le critiche rivolte ad ANS si concentrano sulla sua interazione con gli enti locali, che sostiene finanziariamente in diversi settori (tra cui, ad esempio, la creazione e il rinnovamento di attrezzature sportive). “La governance partenariata delle politiche sportive, a livello territoriale, non è soddisfacente”, rileva Lozach, riferendosi alle conferenze sportive regionali e alle conferenze dei finanziatori sportivi istituite dopo la creazione dell’ANS, per cercare di mobilitare e coordinare meglio le azioni dei diversi attori sul campo.

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