Gaël Monfils, prima del primo turno di Wimbledon contro Adrian Mannarino: “Qualunque cosa accada, Manna resta doloroso”

Gaël Monfils, prima del primo turno di Wimbledon contro Adrian Mannarino: “Qualunque cosa accada, Manna resta doloroso”
Gaël Monfils, prima del primo turno di Wimbledon contro Adrian Mannarino: “Qualunque cosa accada, Manna resta doloroso”
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“Le sensazioni sull’erba sembrano buone dopo la semifinale di Maiorca?
Un po’ la continuazione del fatto che mi sento bene dall’inizio dell’anno. Sulla terra battuta è più difficile per me. Sull’erba posso servire molto meglio, ho punti molto più facili essendo più aggressivo.

L’erba non ti è sempre piaciuta, c’è stato un tempo in cui scivolavi molto…
Molto tempo fa ! Sono passati cinque o sei anni da quando ho cominciato a dire che mi piaceva. Un breve tempo a Stoccarda, una finale a Eastbourne… Verso i trent’anni ho cominciato a migliorare, diciamo. Sulla visione del gioco, soprattutto. Ho avuto molti problemi in superficie. Ma non è che riesco a muovermi meglio, è perché mi muovo più lentamente di prima (ride). Prima era sui primi appoggi che avevo difficoltà. Adesso sono meno esplosivo… scivolo meno. Lo dico, ma mi sono comunque fatto male al ginocchio a Maiorca. Da due giorni soffro. Si è gonfiato un po’, ho un piccolo edema. Ci sono ricaduto.

Affronti Mannarino, per la terza volta a Wimbledon (una su tutti tra i due uomini)…
Onestamente, è difficile. La manna è la sua superficie preferita. E qualunque cosa accada, rimane dolorosa. Ti darà del filo da torcere. Non gli ho detto che stavamo giocando (Mannarino non vuole mai sapere la sua estrazione). L’ho incontrato, abbiamo parlato, ma non di questo…

Cosa ne pensi di Novak Djokovic o Andy Murray che provano a giocare dopo essersi infortunati?
Sono alieni. Tornare così in fretta è eccezionale. E capisco la loro voglia di giocare, per ragioni diverse per ciascuno. Questi ragazzi sono leggende. Vanno oltre quanto le persone possano capire. Alla fine, devi solo cercare di fermarti e capire.

Temi il ritorno sulla terra battuta per le Olimpiadi?
Mi sono posto la domanda. Mi sono detto che sarebbe stato davvero difficile tornare a terra…

Se non fosse stata Parigi, avresti fatto la stessa scelta per realizzarli?
Difficile rispondere. Ecco il Roland-Garros ”una follia” (Una prova). Non sarà così facile, ma sono in grado di esibirmi. »

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