Kasper Dolberg è l’uomo del momento all’Anderlecht. Il danese resta a dieci gol segnati nelle ultime cinque partite dello Sporting.
4-0 contro il Kortrijk, 0-5 al Cercle, 6-0 contro La Gantoise: l’Anderlecht si rafforza in campionato. Kasper Dolberg è l’incarnazione di questo ritorno, con un ritrovato senso di scopo.
Oliver Deschacht è affascinato: “Sapevamo che sapeva giocare a calcio, ma ora vediamo anche cosa può dare fiducia a un giocatore. Secondo me non c’è un aspetto in cui Dolberg brilla particolarmente, è tutta la sua gamma che lo rende è così bello”, analizza per Het Laatste Nieuws.
Trasfigurato rispetto ad inizio stagione
UN Anderlechtquando si parla del passato, spesso non va a vantaggio della squadra attuale. Ma lo stato di forma di Dolberg ricorda il livello di certi attaccanti della storia recente del club.
“Vedo in lui la vivacità di un Matías Suárez, ma Morto era migliore nei duelli uno contro uno. Ha il ‘tocco’ di Frutos, ma forse era ancora più efficace in area di rigore”, continua Deschacht.
“Jestrovic è stato estremamente efficace, ma a volte assente nel gioco collettivo. Dolberg gioca anche meglio di Mbokani nei passaggi, ma Dio è stato più forte. Anche se Dolberg ha impressionato anche contro La Gantoise giocando con le spalle alla porta. La sua capacità di passare bene la palla rende la vita difficile ai difensori, questo dimostra che viene dalla scuola dell’Ajax e non solo segna, ma alza anche il livello degli altri”, conclude Deschacht.