Commenti controversi
Presente in Marocco in occasione di eventi legati al calcio africano, in particolare del sorteggio della CAN femminile e della finale della Champions League africana, Patrice Motsepe ha pronunciato parole che hanno suscitato non poche polemiche. In un discorso pubblico, ha dichiarato: “Come presidente della CAF, incoraggio tutti i paesi, ma sarò sicuramente felice, molto felice, se il Marocco raggiungerà la finale del CAN 2025 inchallah. »
Questi commenti, espressi insieme a Fouzi Lekjaa, presidente della Federcalcio marocchina (FRMF), hanno alimentato le critiche su un presunto pregiudizio a favore del Marocco. Alcuni osservatori non hanno mancato di sottolineare che questa posizione è in contraddizione con la neutralità che deve osservare il presidente di un organismo continentale.
Un maldestro tentativo di giustificazione
Consapevole dell’impatto delle sue parole, Patrice Motsepe ha cercato di sfumare il suo intervento sottolineando il ruolo ispiratore del Marocco nel calcio africano. Ha aggiunto: “Essere una nazione che unisce e ispira è un momento di orgoglio. Per tutti noi. Per il Marocco, ma anche per tutta l’Africa. (…) Il calcio marocchino ha fatto la storia in Qatar e quando il Marocco ha raggiunto le semifinali è stato un momento di orgoglio per tutti in Africa. »
Tuttavia, questo tentativo di giustificazione non ha fatto altro che aggiungere acqua al mulino dei suoi detrattori, i quali ritengono che il presidente della CAF mostri ora apertamente una preferenza per il Marocco.
Favoriti percepiti da diversi anni
Questa non è la prima volta che la CAF viene accusata di parzialità a favore del Marocco. Sotto la guida di Fouzi Lekjaa, la FRMF ha moltiplicato i successi organizzativi e sportivi, consolidando la posizione del Marocco come uno dei principali attori del calcio africano. Tuttavia, questo successo è visto da alcuni come il risultato di un’efficace attività di lobbying piuttosto che di una reale equità tra le nazioni africane.
La dichiarazione di Motsepe si inserisce anche in un contesto in cui Fouzi Lekjaa è coinvolto in diverse controversie, in particolare l’affare Pegasus, uno scandalo di spionaggio denunciato dai media algerini. Questo contesto teso non fa che alimentare i sospetti sui rapporti tra CAF e FRMF.
L’equità messa in discussione
Per molti osservatori, i commenti di Patrice Motsepe costituiscono un attacco all’immagine di equità che la CAF deve proiettare. L’organizzazione, che dovrebbe essere un arbitro imparziale, si ritrova accusata di prendere posizione, compromettendo così la fiducia delle altre federazioni. Sebbene il Marocco abbia indubbiamente svolto un ruolo importante nell’evoluzione del calcio africano, le dichiarazioni del presidente della CAF avrebbero dovuto riflettere un riconoscimento generale degli sforzi delle nazioni africane piuttosto che un sostegno esplicito a un paese in particolare.
In conclusione, l’uscita mediatica di Patrice Motsepe in Marocco rischia di offuscare ulteriormente l’immagine della CAF. L’istituzione dovrà raddoppiare gli sforzi per ripristinare la fiducia e garantire una gestione veramente equa del calcio africano.