Il dottor Hassan Tazi, famoso chirurgo estetico in Marocco, ha ripreso il normale svolgimento delle sue attività nella sua clinica. Lì continua a praticare interventi cosmetici mentre segue l’andamento del suo processo d’appello, legato a gravi accuse che hanno segnato l’opinione pubblica.
Una fonte vicina, contattata da Espresso FRha confermato che il dottor Tazi ha deciso qualche settimana fa di ritornare alla sua professione. Ha ripreso le sue operazioni chirurgiche con la stessa squadra di prima della crisi, ha indicato questa fonte, sottolineando che le dure prove vissute hanno rafforzato la coesione tra il chirurgo e i suoi collaboratori.
Inoltre l’agenda professionale del medico è già” completare“, segno che la sua notorietà resta intatta nonostante le polemiche. Determinato a riconquistare il suo posto sulla scena professionale, il dottor Tazi ha riattivato la sua presenza anche sui social network, dove prima era molto attivo, in particolare per promuovere i suoi servizi.
Sul fronte legale, venerdì scorso il caso che coinvolge il dottor Hassan Tazi e i suoi coimputati ha conosciuto nuovi sviluppi. La Camera d’appello penale, competente in materia di crimini finanziari presso la Corte d’appello di Casablanca, ha deciso di rinviare il processo al 29 novembre. Questa decisione è stata presa in seguito all’improvviso disagio dell’avvocato Mohammed Snaoui, membro della difesa. I colleghi hanno poi insistito sull’importanza della sua presenza per garantire una difesa completa.
L’avvocato Fatima Zahra El Brahimi, che rappresenta il dottor Tazi, ha detto che la difesa si sta preparando a ripresentare il caso in tribunale. Ha ribadito la posizione dei suoi assistiti, che si dichiarano innocenti rispetto alle accuse mosse loro, ed ha espresso la sua incomprensione riguardo alla gravità delle sentenze pronunciate in primo grado.
Ricordiamo che il mese scorso la sezione penale di prima istanza della corte d’appello di Casablanca ha condannato il dottor Tazi a tre anni di carcere, due dei quali sospesi e uno sospeso. Sebbene sia stato prosciolto dall’accusa di traffico di esseri umani, è stato condannato per aver manomesso le testimonianze. Anche gli altri imputati in questo caso hanno ricevuto condanne da 3 a 5 anni di carcere.
Nelle sue dichiarazioni, Me El Brahimi ha insistito sul fatto che queste sanzioni erano “ sproporzionato » in relazione ai fatti contestati, pur annunciando che i legali intendono accelerare la procedura di ricorso.
Il legale ha inoltre precisato che la difesa intende discutere approfonditamente i fatti: ” dalla loro origine alla loro conclusione“, presentando prove tangibili e documenti a sostegno della sua posizione. “ Esamineremo attentamente i fatti menzionati nei verbali e la loro corrispondenza con le accuse mosse.“, ha aggiunto.