In un momento in cui in alcuni Paesi africani come la Costa d’Avorio la trasparenza” è diventato un luogo comune nel mondo dello sport“, Modou Dieng si rammarica del contrario nel suo paese.
Produttore di attrezzature e membro dell’Associazione delle industrie produttrici e fornitrici di abbigliamento, attrezzature e accessori sportivi del Senegal (RIFA), non capisce perché in Senegal non favoriamo il consumo locale, nonostante i desideri delle nuove autorità, ” che cominciò addirittura a dare l’esempio« .
Si torna al caso della Costa d’Avorio dove la Federazione di Pallacanestro, per equipaggiare la propria squadra, ha deciso di reclutare un produttore di attrezzature lanciando un bando di gara, in totale trasparenza. “ E non per clientelismo… I produttori di apparecchiature come TANOR, fabbricate al 100% in Senegal, faticano a conquistare mercati nel proprio paese. A differenza della Costa d’Avorio dove c’è un certo spirito di apertura e patriottismo“, si è rammaricato.
Denuncia lo stesso scenario anche ai Giochi Olimpici dove loro (RIFA) non erano coinvolti. Si rammaricano che l’appalto sia stato assegnato alla società francese “Majesty”, “senza gara d’appalto”.