per l’esordio della squadra ucraina, immagini forti, ma una sconfitta pesante

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I giocatori della nazionale ucraina prima del calcio d’inizio della partita contro la Romania, valida per il Gruppo E degli Europei, a Monaco, lunedì 17 giugno 2024. MIGUEL MEDINA/AFP

“Il calcio, come tutti gli altri sport, non sfugge alla politica e alla guerra. » Il messaggio postato sui social della Federazione ucraina (AUF), alla vigilia dell’inizio di Euro 2024, lascia pochi dubbi. I Gialloblu partecipano alla loro prima grande competizione dopo l’invasione del loro Paese da parte della Russia, il 24 febbraio 2022, e intendono cogliere l’occasione per ricordare al Vecchio Continente la realtà della situazione sul campo.

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Particolare attenzione è stata quindi l’entrata in campo contro la Romania, lunedì 17 giugno a Monaco. Più di quanto sarebbe stato, in altre circostanze, il suo duello contro i 46e nazione nel ranking della Federcalcio internazionale (FIFA), certamente autrice di un’impressionante stagione di qualificazione – in cui ha concluso imbattuta e prima nel suo girone davanti alla Svizzera – ma che ha nel suo organico un solo titolare in uno dei principali club europei ranghi (difensore Radu Dragusin al Tottenham).

Come era prevedibile, l’Euro Blu e Giallo è iniziato con immagini forti. Un undici titolare, che calca il prato dell’Allianz Arena, con la bandiera del Paese sulle spalle. Poi l’inno nazionale – Shtche ne vmerla Ucraina, “L’Ucraina non è ancora morta” – hanno fatto eco in coro le migliaia di sostenitori sugli spalti, la cui nota finale è stata strappalacrime. Sportivamente, invece, affonda: largamente battuta (0-3) dalla Tri, per la gioia dei tifosi rumeni.

Giunti in gran numero, hanno scelto, per il momento dell’incontro, di mettere da parte i sentimenti e il sostegno per i loro vicini del nord, obbligati dalla concorrenza. “Spero che stasera festeggeranno, perché è solo la seconda vittoria nella storia della Romania in un Europeo”, ha ricordato il capitano Nicolae Stanciu, primo marcatore della giornata e nominato migliore in campo. Dopo il fischio finale, mentre il centrocampista e compagni salutavano la propria squadra, i giocatori ucraini si scusavano con loro.

“Il calcio è questione di risultati”

“Nessuno se lo aspettava”, ha riconosciuto l’allenatore Sergiy Rebrov. I suoi uomini sono partiti favoriti per questo incontro inaugurale, che hanno concluso con un possesso palla migliore (66%) e un numero di passaggi completati tre volte superiore rispetto ai loro rivali di giornata. “Ci sono diverse componenti [pour expliquer cet échec]. Avevamo possesso palla, controllo… Ma non siamo riusciti a creare occasioni. In definitiva, il calcio è una questione di risultati. » Ci sono stati anche alcuni errori, come questa brutta espulsione del portiere Andriy Lunin, che ha portato al vantaggio della Romania (29).e) e cambierà completamente l’aspetto della riunione.

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