Stemma: decodifichiamo uno stupido comunicato stampa di Swiss Ice Hockey

-

Roman Josi e Nino Niederreiter non sono pronti a indossare un’altra maglia nazionale se non quella adornata dallo stemma.

IMAGO/ActionPictures

Sono continuati i casi di stemmi indossati illegalmente da giocatori di hockey svizzeri chiamati a rappresentare il proprio Paese sulla scena internazionale.

Questo giovedì Swiss Ice Hockey ha pubblicato sei righe, non una di più, sotto il titolo “Posizione relativa all’uso dello stemma svizzero”.

Sei linee che, secondo noi, sono inutili quanto un frigorifero in Alaska. Un pettine nel bagno di Zinedine Zidane. O un cavatappi a una riunione dell’AA.

Decodifichiamo le parole prodotte dal Fédé grazie alla complicità del suo amico Deepl.

“La Federazione svizzera di hockey su ghiaccio ha deciso di accogliere la sentenza del Tribunale amministrativo federale del 15 ottobre 2024 e di introdurre un nuovo design della maglia dal 1° gennaio 2027 (…).”

Ciò significa che la Federazione, ancora presieduta da Stefan Schärer, che gestisce questo dossier, applica una decisione emessa da un tribunale. Un po’ come tutti gli altri. E che, quindi, dovrà cambiare il logo della sua maglia. Ecco, potremmo dire: benissimo, il cambiamento avverrà solo tra due anni. Sì, ma no, aspetta…

“(…) soggetto a revisione della legge sulla tutela degli stemmi.”

C’è un “soggetto a”. E il “tema” riporta quanto comunicato il 25 ottobre dalla Commissione per la scienza, l’educazione e la cultura (CSEC) del Parlamento svizzero. Secondo lei «le squadre nazionali rappresentano la Svizzera e l’uso dello stemma da parte delle squadre nazionali oltre alla bandiera nazionale non rappresenterebbe un problema dal punto di vista della certezza del diritto». Ha quindi chiesto “di modificare la legge sulla protezione degli stemmi (LPAP) in modo che tutte le squadre nazionali svizzere possano utilizzare legalmente lo stemma svizzero”.

Il presidente del CSEC, Simone de Montmollin, ci ha detto: “Il dossier sarà trattato dal Consiglio nazionale nella prossima sessione invernale”. Quindi nel dicembre 2024.

Aveva precisato che se avesse superato questo ostacolo, sarebbe stata consegnata al Consiglio federale che avrebbe due anni per modificare la legge.

Due anni ci portano a dicembre 2026.

Poco prima del 1° gennaio 2027…

“Abbiamo raggiunto un accordo ragionevole con l’Istituto federale della proprietà intellettuale (IPI).”

Questo passaggio serve solo a dire che la Fed ha lavorato sul dossier e che, da buon svizzero, ha trovato un compromesso con i funzionari che cercavano i pidocchi.

Già, ma a dicembre il Consiglio nazionale (probabilmente) oltrepasserà le competenze dell’IPI.

«La discussione sull’uso dello stemma svizzero è così chiusa.»

E’ solo per spettacolo. Perché, diciamo Swiss Ice Hockey, se crediamo che ci sia interesse da parte del pubblico a parlarne, beh ne parleremo. No ma…

“Inoltre, siamo consapevoli degli sforzi intrapresi per modificare la legge sulla protezione degli stemmi”.

Ah ancora! Speriamo che Madame de Montmollin non sia stata ringraziata solo attraverso questo capolavoro…

-

PREV RUGBY. Pubblico storico, il XV di Francia schiaccia tutto contro gli All Blacks!
NEXT Segui le partite del giorno sulle nostre onde radio nella NFL