Rischia 2 giornate di squalifica per la violenta vendetta su Stroeykens

Rischia 2 giornate di squalifica per la violenta vendetta su Stroeykens
Rischia 2 giornate di squalifica per la violenta vendetta su Stroeykens
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La procura federale ha proposto una squalifica di due partite a Ibrahim Diakité (Cercle de Bruges) per aver deliberatamente calciato Mario Stroeykens domenica durante la ricezione dell’Anderlecht.

Il Bruges, già sotto di quattro gol quando Diakité è stato espulso all’82’, ha perso pesantemente 0-5.

Secondo il referto dell’arbitro Wesli De Cremer, il 21enne difensore, trasferito dallo Stade de Reims quest’estate, ha subito il primo fallo da Stroeykens a metà campo.

Poi ha reagito con un gesto di umorismo con un che ha colpito il ginocchio del centrocampista dell’Anderlecht, dopo che l’arbitro aveva fischiato il fallo.

La Procura federale ritiene che il giocatore si sia quindi reso colpevole di un reato contrario ai valori dello sport volendo vendicarsi del suo avversario.

Ma ha tenuto conto della sua innocuità disciplinare, e ha chiesto solo due giornate di squalifica per l’ex Panda, più una squalifica.

Il Circolo può accettare la sanzione, oppure rifiutarla. Nel secondo caso la questione verrebbe portata davanti alla Commissione Disciplinare del Calcio Professionistico.

“È fuorigioco, per l’amor del cielo!”

La Procura federale si è pronunciata anche sui tre cartellini rossi branditi venerdì verso le due panchine dall’arbitro Arthur Denil, durante la partita della Challenger Pro League RFC Liège – RWDM (2-1).

Solo Yannick Ferrera, il T1 ospite, rischia però una sanzione, per aver gridato “È fuorigioco, mannaggia” dopo il gol vittoria firmato da Mohamed Mouhli nei minuti di recupero (90°+2).

La Procura federale ha chiesto la sospensione della partita e una multa di 500 euro.

Il T2 Pierre-Baptiste Baherlé del Molenbeek, che si è lamentato un po’ troppo veementemente con il quarto arbitro e gli ha pagato un rosso, non è stato oggetto di una proposta di squalifica.

L’allenatore dell’RFC Liegi Gaëtan Englebert era stato il primo a essere invitato a tornare in tribuna dopo la sua protesta quando un gol di Ryan Merlen era stato annullato a metà del secondo tempo.

Englebert ha oltrepassato il limite, secondo Denil: “È uscito dalla sua zona neutra ed ha espresso il suo disappunto nei confronti del quarto uomo in modo eccessivamente ostile, pur rimanendo educato. Era un atteggiamento che non ho trovato accettabile, e quindi ho escluso Esso.”

La procura federale, dal canto suo, non ha ritenuto eccessivo l’atteggiamento dell’allenatore di sangue e della marina, e ritiene sufficiente l’esclusione.

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