Schermata
Colpita quasi all'occhio durante l'OM-AJA allo Stade Vélodrome dell'8 novembre, la giornalista di DAZN Ambre Godillon denuncia molestie informatiche senza il minimo fondamento.
MEDIA – Un occhio nero e… una strana richiesta di scuse. Colpita al volto da un proiettile durante la partita di Ligue 1 tra Olympique Marsiglia e AJ Auxerre venerdì 8 novembre, la giornalista Ambre Godillon è tornata con un pizzico di rabbia su questo gesto.
Il giornalista 35enne, che arbitra a bordo campo per DAZN, è stato colpito da un proiettile lanciato – o caduto – dalla tribuna Jean Bouin dello stadio Vélodrome, situata dietro la linea laterale. È uscita arrabbiata e spaventata. La vicenda poteva quindi concludersi lì, dopo le doverose scuse da parte del club marsigliese al termine dell'incontro.
Senza contare però alcuni tifosi del Marsiglia, che, informati della possibile accidentalità del gesto attraverso un comunicato del proprio club, hanno deciso di attaccare il giornalista sui social network. Un'ondata di cybermolestie che lei ha voluto denunciare lunedì 11 novembre al microfono di Il canale L'Équipe.
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« Se posso approfittarne per parlarne, da due giorni sto vivendo una sorta di ondata di cybermolestie inverse », ha denunciato, prima di proseguire sul cambiamento di atteggiamento dei sostenitori dell'OM nei suoi confronti. “ Devo ammettere che ho ricevuto molti messaggi da tutta la professione e ho pensato che fosse fantastico. Ma al contrario, i tifosi del Marsiglia, dal momento in cui il club ha diffuso l'idea che si trattasse di un incidente… »
« Non è stato per lo Spirito Santo che è arrivato lì.”
« A priori, secondo tutti quelli che mi attaccano, oggi dovrei scusarmi perché è stato accidentale », si è lamentato ancora il giornalista. La sera della partita, il gesto contro il giornalista è stato condannato con forza in diretta.
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Da allora, le immagini del proiettile sono state trasmesse da RMC Sport e supportano la teoria di un rilascio accidentale poiché inizialmente rimbalzò su un telone. Ma Ambre Godillon a quanto pare ha molti problemi con la teoria dei gesti involontari. “ Vorrei sottolineare che un lancio non è casuale. La storia del telone, se vogliamo annegare e raccontare la narrazione che vogliamo, di un oggetto che rimbalza… Resta il fatto che io ero tra le due linee laterali e il jet è arrivato tra queste due linee laterali. E non è stato per lo Spirito Santo che è arrivato lì”ha detto, prima di ringraziare ironicamente “il telone” per fermare il proiettile.
« In ogni caso “accidentale”, vorrei che misurassimo queste parole e sapessimo solo che la persona che deve scusarsi nella storia non sono io », ha deciso il giornalista sportivo. In un tweet finale pubblicato lunedì, ha anche chiesto di “ Vai avanti » e « parliamo ancora di calcio ».
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